E se Giuseppe Arcimboldo fosse un
pittore moderno "ante litteram"? È da questa domanda che nasce
"Arcimboldo. Ritratto di un artista coraggioso" il documentario
di Benoit Felici in onda domani alle 19.25 su Rai 5. Il
documentario è il primo in assoluto a raccontare Giuseppe
Arcimboldo, che 100 anni fa, venne ripescato dall'oblio della
storia dell'arte, tre secoli dopo la sua morte nel 1593. Sono i
surrealisti, amanti delle illusioni ottiche, che quasi per caso
nel 1920 lo riscoprono. Il movimento artistico vede in lui un
precursore dell'arte moderna e lo nomina precursore del
surrealismo. Da quel momento a oggi, il lavoro di Arcimboldo
influenzerà molti artisti moderni e contemporanei. Le serie dei
ritratti "teste composte" fanno parte delle opere più famose del
Rinascimento. Anche se i suoi dipinti sembrano familiari, che
cosa si sa davvero di questo artista rinascimentale dalla
visione sorprendentemente moderna? Sono in molti a considerare
l'opera del maestro milanese come una rivoluzione nella storia
dell'arte. Che cosa ha inventato e rivoluzionato Arcimboldo?
Cosa i surrealisti, e in seguito tanti altri artisti, hanno
ereditato dalle sue tecniche e del suo stile? In costante
metamorfosi, profondamente originale, a volte sovversiva o
spaventosa, la sua arte ha disorientato i suoi contemporanei e
continua ad affascinare l'osservatore. Il doc è stato realizzato
con collaborazione del Museo Pompidou Metz e dei suoi commissari
d'arte che, seguendo il filo della mostra "Effetto Arcimboldo"
(Palazzo Grassi, Venezia 1987) stanno lavorando a una
retrospettiva sull'eredità moderna del maestro milanese, e apre
un dialogo inaspettato tra i dipinti di Arcimboldo e una
selezione di opere artistiche moderne e contemporanee. Per
riscoprire quest'artista enigmatico del Cinquecento attraverso
l'eredità nel panorama artistico del XX secolo.
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