Sulla pista dell'Hayward Field si
esalta. Sydney McLaughlin si è regalata l'oro nei 400 ostacoli,
condito da uno strepitoso record mondiale - il quarto in poco
più di un anno, tre dei quali nello stadio di Eugene - ai
Mondiali di atletica leggera. In 50"68 la statunitense,
campionessa olimpica in carica, ha limato oltre sette decimi al
suo precedente primato (51"41), diventando - a 22 anni - la
prima a correre la specialità sotto i 51 secondi. Dietro questa
marziana, argento all'olandese Femke Bol (52"27, secondo posto
d'onore dopo quello nella 4x400 mista), bronzo all'altra
statunitense Dalilah Muhammad (53"13). In chiave azzurra spicca
il flop della staffetta 4X100, orfana di Marcell Jacobs, passata
in un anno dall'esaltante oro olimpico di Tokyo alla mesta
eliminazione in batteria. Lorenzo Patta, Filippo Tortu, Fausto
Desalu e Chituru Ali sono usciti con il tempo di 38"74, decimo
crono assoluto. Qualche incertezza nei cambi non basta da sola a
spiegare il risultato. La verità è che il loro testimone ha
viaggiato più lentamente di quello altrui. Fuori anche
l'ottocentista vicentina Elena Bellò, il cui 2'00"34 non è
bastato per la finale. Le note liete per l'Italia vengono dunque
dalla 4x100 donne: Zaynab Dosso, Dalia Kaddari, Anna Bongiorni e
Vittoria Fontana hanno firmato il record italiano (42"71,
settimo tempo), meritandosi una corsia nella gara che mette in
palio le medaglie. L'impresa della McLaughlin è qualcosa che
rasenta l'irreale. Al punto che lei stessa, intervistata nel
dopo gara, ha usato una parola per definire il suo tempo:
"Unreal". E come chiamare altrimenti quei 73 centesimi di
miglioramento, e per la seconda volta nel 2022 (lo aveva portato
a 51"41 il 25 giugno scorso, nella finale dei Trials, sempre a
Eugene), dopo che nel 2021 aveva già abbassato il record del
mondo due volte. Nata nel New Jersey, con questo tempo
supersonico McLaughlin è ora 90 centesimi più veloce della
connazionale Muhammad sui 400 metri (51"58). E pochi minuti
prima avrebbe battuto due tra le finaliste dei 400 piani. "Ero
in una sorta di 'bolla', dovevo solo mettere in pratica ciò che
ho imparato in allenamento, senza nemmeno pensarci. Lasciavo che
le cose accadessero. Ho sempre avuto un rapporto incredibile con
l'Hayward Field", ha detto la campionessa mondiale uscente con
la 4x400. Nata in una famiglia di corridori - suo fratello
Taylor è stato vice-campione del mondo juniores nei 400 ostacoli
nel 2016 e suo padre Willie semifinalista nei 400 alle selezioni
statunitensi per le Olimpiadi del 1984 - McLaughlin è apparsa
sulla scena internazionale ai Giochi di Rio, pochi giorni dopo
il suo 17mo compleanno. Lì si fermò in semifinale. L'approdo nel
2020 nella struttura guidata dal famoso Bob Kersee, ex
allenatore della moglie Jackie Joyner-Kersee e suo quarto
tecnico in cinque anni, ha segna una svolta per questa atleta
prodigio, a suo agio anche nei 200m, 400m piani e 100 ostacoli
(personale di 12"65). Dopo l'incredibile prova in questo
Mondiale, sta meditando di provare altre strade: "Abbiamo
discusso con Bobby (Kersee) dell'opportunità di cambiare
disciplina. Perché non provare i 400 m pianeggianti o i 100
ostacoli?". Già, perché l'atleta-marziana dovrebbe porsi limiti?
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