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- RIPRODUZIONE RISERVATA
Grazie ad un avvio scoppiettante la
Lazio coglie i tre punti contro un bel Verona e si accomoda al
sesto posto in classifica. La seconda vittoria in campionato
arriva al termine di una partita non facile, prima molto fisica,
quindi meno dinamica ma più ragionata e tattica. Il 2-1 finale,
con tutte le marcature concentrate nei primi 20 minuti, è lo
specchio di 90' ben interpretati da entrambe le squadre, decisa
da quel tanto di intraprendenza in più mostrata dai padroni di
casa. Baroni, che ritrova il suo club della scorsa stagione,
conferma Castellanos come vertice offensivo. Alle spalle
dell'argentino Isaksen, Dia e Zaccagni. Zanetti in avanti si
affida a Harroui e Lazovic per innescare Tengstedt, preferito a
Mosquera. Il quinto minuto non è ancora trascorso e Dia si
conferma uomo partita con la seconda rete consecutiva. Servito
da Zaccagni, l'ex Salernitana si libera di Dawidowicz e con un
rasoterra angolato batte Montipò. La reazione del Verona è però
istantanea, favorita dal momento di euforia laziale. Kastanos
vede un buco al centro della difesa per servire Tengstedt che a
tu per tu con Provedel non sbaglia e fa 1-1 al 7'. La Lazio non
ci sta e Rovella (16') con un gran tiro costringe il portiere
gialloblù a deviare in angolo. Ma è Castellanos il protagonista
del nuovo vantaggio laziale: prima si procura un angolo con una
spettacolare 'rabona', poi devia la battuta di Zaccagni alle
spalle di Montipò con un tocco al volo. E' solo il 20' e
l'Olimpico ha già visto tre reti. Oltre che ricco di emozioni,
il match è molto fisico e l'arbitro Zufferli deve distribuire un
paio di gialli (Rovella e Tchatchoua) per farsi sentire. Dopo un
avvio senza tatticismi, col passare dei minuti la Lazio prende
l'iniziativa del gioco, col Verona pronto a pressare e
ripartire. I padroni di casa vanno negli spogliatoi
meritatamente in vantaggio, contro un avversario sempre presente
nel flusso della partita. Poco dopo la ripresa, é Zanetti il
primo a ricorrere alla panchina, inserendo Mosquera per
Castanos. Il Verona è vivo e mostra di avere dei buoni
palleggiatori. L'iniziativa è ancora prevalentemente laziale, ma
con più fatica nel conservare il possesso palla. Quando trovano
spazio i biancocelesti sono però pericolosi. Al 16' doppio
miracolo di Montipò per impedire il 3-1 prima a Castellanos e
poi Dia. Baroni ha visto i suoi abbassarsi troppo ed ordina un
doppio cambio: fuori Castellanos e Isaksen, dentro Castrovilli e
Tchaouna. Rispetto alla frenesia iniziale, ora la Lazio cerca di
ragionare. Le discesa sulla sinistra di Tavares sono un pericolo
costante per la difesa scaligera, ma non sempre sono assecondate
dai compagni come meriterebbero. Tchaouna ci prova dalla
distanza, gli risponde Montipò con l'ennesima parata. Rischia
anche la Lazio, come sul tiro di Tchatchoua, sul quale si immola
Lazzari. Esce Rovella, in debito di lucidità, per Vecino. E' il
momento per la Lazio di gestire il vantaggio (dentro Marusic e
Noslin per Lazzari e Zaccagni), per il Verona di alzare il ritmo
(in campo Cisse e Sarr, escono Dailiuc e Dani Silva). Ma il
forcing gialloblù non trova terminali. Guendouzi e Tavares sono
l'ultima diga e dopo 5' di recupero la Lazio può festeggiare.
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