I suoi ragazzi,
diventati campioni del mondo, con lui sull'ammiraglia, come
Giuseppe Saronni, Moreno Argentin, Gianni Bugno, Maurizio
Fondriest, ma anche altri iridati degli anni successivi come
Mario Cipollini, Paolo Bettini, Alessandro Ballan: si sono
ritrovati tutti insieme oggi a Sesto Fiorentino (Firenze) per
ricordare i 100 anni dalla nascita di Alfredo Martini, per 22
anni commissario tecnico della Nazionale italiana di ciclismo,
il più vincente della storia con sei allori mondiali. Era
previsto anche Francesco Moser, anche lui molto legato a Alfredo
Martini, ma il campione trentino, secondo quanto appreso, ha
dovuto declinare l'invito per motivi personali.
Alfredo Martini è stato "un saggio, un punto di riferimento
non solo nello sport ma anche un riferimento di vita", ha
affermato Bettini; "Era in grado di parlare di ciclismo, di
politica, e di citare una poesia di Garcia Lorca, averlo
conosciuto è stata una grande scuola di vita", ha ricordato a
sua volta Cipollini. "La sua umanità, la sua modestia - ha
sottolineato Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana -
il suo essere uomo del popolo che riusciva a trasmettere dei
valori straordinari, è quello che per me conta prima di tutto".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA