Per la filatura italiana prosegue
la dinamica negativa degli ultimi anni. Lo afferma Confindustria
Moda in base a elaborazioni del suo ufficio studi economici rese
note alla vigilia di Pitti Filati, la più importante fiera
italiana di settore in programma alla Fortezza da Basso di
Firenze dal 28 al 30 gennaio. Secondo il centro studi, per il
fatturato 2024 è atteso un calo del -6,2%, raggiungendo i 2,7
miliardi di euro. Il calo ha coinvolto tutti i comparti della
filatura (laniera, cotoniera, liniera). Riguardo al commercio
con l'estero, per la filatura italiana si stima una perdita
annua delle esportazioni nella misura del -4,1%; allo stesso
tempo, le importazioni dovrebbero calare del -15,1%. Tali
andamenti porterebbero il fatturato fatto con l'estero a 833
milioni di euro, mentre l'import dovrebbe scendere a 797
milioni. Anche il mercato interno risulta in peggioramento
(-12,2%).
La nota di Confindustria Moda analizza il dettaglio dei primi
nove mesi del 2024: le principali destinazioni dell'export di
filato di lana cardato evidenziano tutte delle flessioni
sull'anno precedente, ad esclusione di Hong Kong, che a fronte
di una crescita del +15,4% guadagna il primo posto. Anche il
fatturato estero dei filati misti chimico/lana assiste ad una
perdita verso i principali mercati di sbocco: Francia e Turchia
restano prima e seconda destinazione ma presentano entrambe un
calo, rispettivamente del -1,9% e -17,1%. Per quanto riguarda i
filati di cotone, la Germania è sempre al primo posto ma cala
del -9,1%. Il principale cliente, invece, di filato di lana
pettinato è la Francia, che rileva una crescita del +2,2%.
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