Sono 57mila le famiglie toscane
(pari al 3,5%) che vivono sotto la soglia di povertà assoluta,
un dato che sale al 5,5% tra le famiglie con figli, pari a
19mila famiglie sul totale di 350mila nella regione. E' quanto
emerge dall'ottavo rapporto su 'Povertà e inclusione sociale in
Toscana', che propone un quadro relativo al 2023.
L'analisi, pur registrando un lieve miglioramento nei dati
complessivi del 2023 (-0.4 di nuclei in povertà assoluta sul
2022) conferma la situazione di difficoltà in cui si trovano
tante famiglie toscane: il 13,2%, secondo i dati, è a rischio di
povertà o esclusione sociale. E sono molto diffuse le situazioni
di disagio: il 15% delle famiglie ha difficoltà a riscaldare
l'abitazione o a mangiare carne o pesce, il 12% non riuscirebbe
a far fronte a una spesa imprevista di 800 euro. Emerge anche
che la quota di famiglie con Isee sotto 6.000 euro è pari al
6,4% in Toscana.
"Il rapporto - ha sottolineato l'assessore regionale alle
politiche sociali Serena Spinelli presentando il rapporto a
Firenze - evidenzia alcuni elementi di criticità significativi:
vediamo, per esempio, che le famiglie più in difficoltà sono
quelle con minori, ed è un dato preoccupante perché i bambini
dovrebbero rappresentare uno sguardo verso il futuro e non
essere un indice di impoverimento.
Notiamo inoltre che il
lavoro, anche quando c'è, non garantisce l'uscita dall'area
della vulnerabilità, perché è spesso povero, precario". Spinelli
aggiunge che "il rapporto ci mostra che gli strumenti
universalistici e ben strutturati adottati adottati sin qui
hanno un effetto nel fronteggiare la povertà molto più forte
delle misure parziali, come i bonus, o di quelle che restringono
troppo la platea dei beneficiari: mi chiedo quali saranno i dati
del prossimo rapporto, quando vedremo gli effetti del passaggio
da una misura universalistica, come il reddito di cittadinanza,
a una categoriale come l'assegno di inclusione".
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