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Censite tutte le 1.404 piante della città di Pisa, 112 aliene

Censite tutte le 1.404 piante della città di Pisa, 112 aliene

Le specie native sono il +33%. Ricerca dell'università

PISA, 13 febbraio 2025, 14:33

Redazione ANSA

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Pisa è la culla della botanica moderna. Nel 1543, durante il Rinascimento, proprio all'Università venne fondato il primo Orto botanico accademico al mondo. Ma finora mancava un elenco completo di tutte le specie e sottospecie di piante vascolari (felci, conifere, piante a fiore) che crescono spontaneamente nel Comune di Pisa.
    Ora la lacuna è stata colmata da un gruppo di botanici dell'ateneo pisano (Lorenzo Peruzzi, Gianni Bedini, Jacopo Franzoni e Iduna Arduini, ai quali si è aggiunto Brunello Pierini) che ne hanno censite 1404 tra specie e sottospecie, di cui 112 aliene.
    "Nonostante la marcata urbanizzazione - osserva Peruzzi - abbiamo documentato una importante ricchezza floristica, con il 33% di specie native in più rispetto all'atteso. Purtroppo, anche le specie aliene sono molto rappresentate, con il 34,9% in più rispetto alle aspettative". Dal punto di vista della conservazione, l'inventario comprende alcune piante a rischio di scomparsa che in gran parte sono state trovate nell'area protetta del Parco naturale regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli: sono 4 le specie vulnerabili (Butomus umbellatus , Leucojum aestivum subsp. aestivum , Ranunculus ophioglossifolius, Thelypteris palustris), 9 quelle minacciate (Anacamptis palustris, Baldellia ranunculoides, Cardamine apennina, Centaurea aplolepa subsp. subciliata, Hottonia palustris, Hydrocotyle vulgaris, Sagittaria sagittifolia, Solidago virgaurea subsp. litoralis , Triglochin barrelieri) e una gravemente minacciata (Symphytum tanaicense). In città, aggiunge Arduini, "tra le 45 aliene invasive documentate nello studio, ve ne sono quattro che hanno effetti negativi talmente rilevanti da chiedere un intervento coordinato e uniforme a livello di Unione Europea, e una, la Salpichroa origanifolia, localmente molto invasiva". Lo studio, conclude Franzoni, "oltre a fare il punto sulle conoscenze floristiche della città, fornirà anche i dati di base per il progetto Idem flos, consentendoci di costruire uno strumento per l'identificazione di tutte queste specie, che sarà reso liberamente accessibile entro il 2025".
   

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