Erano fuggiti dagli orrori della guerra in Ucraina, trovando nell'estate del 2022 rifugio in una casa a Pescia (Pistoia). Ma ora sono in carcere a causa dei ripetuti maltrattamenti che avrebbero perpetrato nei confronti dei loro 6 figli (dai 2 ai 15 anni di età). La coppia, 46 anni lui, 36 la donna, avrebbe costretto i minori a sopportare quasi quotidianamente offese, botte e anche a dover restare per ore in cucina con le braccia alzate e in ginocchio sul sale grosso come punizione, castigo per presunte mancanze. A denunciare i fatti ai servizi sociali era stata, nell'aprile 2024, la figlia più grande. La ragazza era fuggita da casa in seguito all'ennesima vessazione. Poi era stata inserita in una struttura di protezione familiare collegata alla Società della salute della Valdinievole. E qui, nel tempo, ha proseguito il suo racconto con gli assistenti sociali, finché polizia e procura di Pistoia hanno sottoposto a un attento vaglio le circostanze di cui stavano apprendendo dall'adolescente. E' emerso che le violenze sarebbero cominciate già quando la famiglia viveva in Ucraina. Con offese, prevaricazioni e, ai fratelli più grandi, botte e percosse inflitte con l'ausilio di rametti presi dagli alberi. In un'occasione una delle figlie sarebbe stata anche ferita a una coscia con un coltello. La polizia ha avuto non poche difficoltà nel piazzare delle telecamere nascoste in casa della famiglia, a causa della permanenza quasi continua di qualcuno al suo interno. Quando finalmente l'operazione è andata a buon fine, le immagini registrate avrebbero confermato quanto raccontato dalla figlia maggiore. Protagonista attiva delle violenze sarebbe stata soprattutto la madre, spesso intenta a fumare (peraltro con le finestre chiuse, anche in presenza dei minori) e sempre pronta a impartire ordini circa i lavori da eseguire in casa e a imporre le punizioni ai figli disobbedienti. Ma secondo quanto emerso dalle telecamere, anche il padre avrebbe avuto un ruolo nei maltrattamenti. La procura ha chiesto e ottenuto dal gip del tribunale di Pistoia la misura cautelare in carcere, eseguita il 6 febbraio. Oltre alla primogenita, anche gli altri cinque figli della coppia - per i quali sono stati nominati dei tutori legali - si troverebbero in simili strutture, anche in altri territori diversi dalla provincia di Pistoia. Le indagini da parte della polizia proseguono con intercettazioni audio e video al vaglio degli inquirenti.
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