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Da Università Pisa prime linee guida per proteggere street art

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Da Università Pisa prime linee guida per proteggere street art

Metodi testati su murales contro degrado e agenti atmosferici

PISA, 02 aprile 2025, 15:08

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Dall'Università di Pisa le prime linee guida a livello nazionale per proteggere la street art da degrado, vandalismo e agenti atmosferici con un progetto, Superstar, coordinato dagli esperti del Dipartimento di chimica e chimica industriale dell'ateneo, finanziato dal ministero dell'Università.
    Nei tre anni del progetto, ricercatori e ricercatrici hanno testato e validato tecniche e protocolli sui più importanti murales d'Italia, tra cui 'Tuttomondo' di Keith Haring, situata su una parete del convento di Sant'Antonio a Pisa e 'Necesse' realizzato a Milano dopo la pandemia su una parete di 1300 metri quadrati su cui, dopo la diagnosi in sito e le analisi spettroscopiche, sono stati applicati rivestimenti protettivi per testare la resistenza agli agenti atmosferici.
    "Le strategie di conservazione e di valorizzazione della street art sono ancora oggi lacunose e lontane dall'essere chiaramente definite - spiega Francesca Modugno dell'Università di Pisa - il progetto rappresenta una svolta da questo punto di vista. Le linee guida sviluppate si basano su un approccio scientifico multidisciplinare e tengono conto di diversi aspetti legati alla protezione, al monitoraggio e al restauro delle opere urbane". Si parte dalla documentazione e dal monitoraggio attraverso fotografie ad alta risoluzione, rilievi multispettrali e analisi chimico-fisiche per identificare materiali e tecniche pittoriche. L'utilizzo di sensori, immagini satellitari e rilievi spettroscopici può aiutare a individuare precocemente fenomeni di degrado come sbiadimento dei colori o distacco della pittura. Il passo successivo sono i metodi di pulizia, con laser selettivi e solventi green per rimuovere graffiti vandalici senza danneggiare la pittura originale. Una ulteriore linea di ricerca ha riguardato la protezione delle opere da umidità e inquinanti atmosferici, grazie all'applicazione di protettivi.
    "Ma è fondamentale coinvolgere le amministrazioni locali, le comunità e gli artisti per sensibilizzare sul tema e stabilire interventi preventivi a più livelli", sottolinea la professoressa Ilaria Degano, membro del team di ricerca del dipartimento di chimica. Il progetto, finanziato dal Miur, ha coinvolto altre quattro Università italiane (Torino, Bologna, Milano e Venezia) e il Cnr, con il supporto di enti e amministrazioni locali.
   

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