La Giunta regionale della Toscana
ha approvato le linee di indirizzo per le reti cliniche
tempo-dipendenti, nella fattispecie per la rete ictus. In tre
anni saranno investiti 1,173 milioni di euro per adeguare
dotazioni e tecnologie in ambito preospedaliero e ospedaliero,
sulla base delle indicazioni arrivate dal gruppo tecnico di
lavoro della rete.
Le reti 'tempo-dipendenti' si chiamano così perchè "il tempo,
nell'affrontare certe patologie e situazioni cliniche - spiega
la Regione -, è un fattore determinante, accanto ad
un'organizzazione che riduca la variabilità dei comportamenti,
li uniformi trasferendo in buone pratiche le evidenze
scientifiche e garantisca equità di accesso alle cure". "La rete
- commenta l'assessore toscano al diritto alla salute, Simone
Bezzini - serve ad assicurare una presa in carico del paziente
nei tempi giusti e nel luogo di cura più appropriato rispetto ad
una sindrome, come l'ictus, che rappresenta la principale causa
di disabilità permanente tra gli adulti ed anziani e la terza
nella popolazione". Inoltre genera elevati costi sanitari e
sociali.
Nel 2021 in Toscana sono stati registrati 7311 casi di ictus,
di cui 5244 ischemici, gli altri emorragici. Nel 2019 erano
stati 7549 di cui 5516 ischemici. "L'ictus si combatte
certamente anche con la prevenzione - spiega l'assessore -,
facendo esercizio fisico o seguendo una dieta equilibrata,
tenendo sotto controllo il diabete, il colesterolo, la
depressione e lo stress ad esempio. Ma è altrettanto evidente
che un peso importante l'hanno strutture e percorsi
specificamente attrezzati per affrontare questa sindrome. In
Toscana ci sono, li abbiamo mantenuti in attività anche durante
la pandemia e ora vogliamo ulteriormente potenziarli. Ma i
risultati degli investimenti fatti in questi anni - conclude -
già si vedono". In Toscana la mortalità a trenta giorni da ictus
ischemico è del 6,94% a fronte di una media nazionale
dell'11,12: ciò vuol dire, rispetto al dato nazionale, 50 morti
risparmiate in Toscana su 1214 ricoveri ospedalieri in un anno.
"Si tratta di un risultato di eccellenza - conclude Bezzini -
che testimonia le buone cure ospedaliere e le buone cure
territoriali e riabilitative presenti. Contiamo venti ospedali
in tutta la Toscana attrezzati per far fronte ai casi di ictus
con squadre di medici e sanitari esperti e ben coordinati (lo
stroke team) e tre ospedali universitari, Careggi a Firenze,
Aoup a Pisa e Aous a Siena, in grado di effettuare trattamenti
di neuroradiologia interventistica".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA