Continua lo scontro sull'apertura
della scuola dell'infanzia nel mese di luglio. Secondo il
vicepresidente del Consiglio del sistema educativo provinciale,
Maurizio Freschi, "va tenuto conto, oltre agli aspetti
educativi, l'aspetto dei costi per rendere accoglienti le scuole
a luglio, che pesano sui comuni e sugli enti gestori".
Durante le audizioni in Quinta commissione, Freschi ha letto
il documento consegnato alla Commissione, nel quale viene citata
la risposta dell'assessore provinciale all'educazione, Mirko
Bisesti, a un'interrogazione del dicembre 2019. In questa
risposta - ha riportato Freschi - Bisesti escludeva, anche per i
costi, l'apertura a luglio.
Contrari all'apertura delle scuole dell'infanzia a luglio -
informa una nota - anche il garante dei minori, Fabio Biasi, il
professor Dario Ianes del Centro Erickson, che ha consigliato di
"favorire per i bambini esperienze estive diverse da quelle
scolastiche", la Federazione delle scuole materne e i sindacati
Cgil, Cisl, Uil e Fgu. La scelta del prolungamento a luglio, ha
ribadito la direttrice della Federazione delle scuole materne,
Lucia Stoppini, "non è condivisa perché questa non è la
soluzione per andare incontro ai bisogni conciliativi". Secondo
Stoppini, invece, lo "zerosei" rappresenterebbe "il futuro e va
ripreso in mano".
La dirigente Sandra Bucci ha sottolineato invece il calo
delle domande di personale. "Si è passati - ha detto - da 1.500
domande a 1000". Tra le cause, "la programmazione del corso di
laurea della facoltà di Scienze della formazione. Per questo la
Federazione ha chiesto alla Provincia di Trento di valutare la
possibilità, anche se la strada appare complessa, di aprire
l'insegnamento a laureati in altre discipline", ha concluso
Bucci.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA