Il presidente di Anpi Alto Adige
Südtirol, Guido Margheri, in occasione dell'80/o anniversario
della deportazione dei "7 di Gusen", partigiani del Comitato di
liberazione nazionale di Bolzano, ha reso omaggio insieme a Enzo
De Gasperi, figlio del partigiano Tullio De Gasperi, uno dei 7,
alla installazione commemorativa che li ricorda presso il
cimitero di Bolzano.
Margheri ha consegnato a Enzo e suo fratello le tessere
d'onore Anpi 2025. Per una straordinaria coincidenza oggi
ricorre anche l'anniversario della nascita di Hans Pircher,
partigiano dell'Andreas Hover Bund. Onorare la scomoda memoria
delle "due resistenze" - sottolinea Anpi Alto Adige in una nota
- è, certo, il "riconoscimento per chi ebbe il coraggio nelle
difficili condizioni che caratterizzavano la nostra terra di
opporsi e lottare per la libertà, ma è anche la riaffermazione
dell'attualità dei valori fondamentali della Resistenza sanciti
nella Costituzione. Anche il dialogo che ha costruito
l'autonomia e la convivenza deve molto al lascito morale che le
"due reistenze" ci hanno trasmesso. È un monito importante per
la politica e le istituzioni", si legge ancora nella nota.
I "7 di Gusen": Tullio Degasperi. Walter Masetti. Adolfo
Beretta. Decio Fratini. Erminio Ferrari. Romeo Trevisan.
Gerolamo Meneghini, furono, infatti, avviati alla deportazione
verso i campi di sterminio il 1° febbraio del 1945, su uno dei
treni partiti da Via Pacinotti. Saranno uccisi a Mauthausen e
Gusen. Erano stati arrestati, picchiati e torturati in quanto
componenti del Comitato di Liberazione Nazionale di Bolzano
diretto da Manlio Longon "suicidato" dalla Gestapo in Piazza IV
Novembre circa un mese prima per tutelare la segretezza della
spia che l'aveva denunciato. Sia Longon che i suoi compagni non
parlarono e, grazie al loro silenzio, il Cln di Bolzano continuò
ad operare per sostenere i deportati nel Durchgangslager di
Bolzano, animato da Franca "Anita" Turra, Mariuccia Visco
Gilardi e tantissime altre persone.
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