Hanno scelto il posto sbagliato per
cercare rifugio tre richiedenti asilo per i quali il questore di
Bolzano Paolo Sartori ha già chiesto alla competente Commissione
per i rifugiati il via libera per l'emissione di tre decreti di
espulsione dal territorio nazionale.
In seguito ad una segnalazione arrivata al 112 circa la
presenza di alcune persone sospette all'esterno di un istituto
di credito di via Laurin, gli agenti della squadra Volanti del
capoluogo altoatesino hanno appurato che tre uomini stavano
chiedendo ai passanti di cambiare per loro agli sportelli della
banca 250 franchi svizzeri.
Privi di documenti, venivano accompagnati in Questura per
l'identificazione risultando essere un 26enne marocchino, un
coetaneo tunisino e un 33enne marocchino, tutti con precedenti
per reati di svariata natura e gravità e con lo status di
richiedenti asilo politico. La versione fornita agli agenti era
uno stato di necessità: erano arrivati da Verona per usufruire
dei "Centri di emergenza freddo" e volevano cambiare i franchi
per poter poi eventualmente proseguire il viaggio.
I due più giovani venivano trovati in possesso di un
cacciavite, mentre il 33enne al momento di entrare in Questura
aveva tentato di disfarsi di due telefoni cellulari risultati
rubati ad un ragazzo e ad una minorenne residenti a Verona. Il
primo aveva denunciato un furto su autovettura commesso il
giorno prima a Verona, mentre la seconda, una ragazzina di 16
anni, aveva denunciato di essere stata rapinata all'esterno
della Stazione Ferroviaria di Porta Nuova. La minore aveva
provato a rincorrere il ladro, che per darsi alla fuga l'aveva
colpita con un pugno al volto.
Fatta arrivare in Questura a Bolzano per la riconsegna dello
smartphone l'uomo veniva riconosciuto dalla giovane facendo
scattare il fermo di Polizia giudiziaria per rapina aggravata
con il trasferimento presso la casa circondariale a disposizione
della Procura della Repubblica di Bolzano e della Autorità
Giudiziaria di Verona. Gli altri due uomini sono stati
denunciati per ricettazione e porto abusivo di oggetti atti a
offendere.
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