L'Azienda provinciale per i servizi
sanitari ha avviato il recupero retroattivo degli importi
parziali dei buoni pasto del personale utilizzati in modo
improprio, un'azione anticipata in dicembre da una circolare
firmata dalla responsabile del personale Paola Ciurletti. Si
parla di casi in cui per per la sottrazione è scattata, per una
questione di minuti, anche tre.
A metà gennaio la Cisl Funzione Pubblica aveva scritto
all'Apss per manifestare "la propria contrarietà al recupero del
credito per lo scorretto utilizzo del buono pasto relativo allo
sforamento del tempo limite nelle fasce regolamentate". La
ragione è che "il termine di un'ora è del tutto insufficiente a
garantirne l'utilizzo". Il personale può utilizzarlo un'ora
prima dell'entrata in servizio o fino a un'ora dopo aver
timbrato l'uscita. La restrizione che lo rende difficilmente
utilizzabile a molti pendolari e incompatibile con i tempi della
famiglia. Ma anche chi, ad esempio, prova a pranzare in locale
nei pressi dell'ospedale S. Chiara di Trento rischia di non
riuscire a spenderlo entro i 60 minuti previsti dall'accordo
aziendale.
"L'Azienda non si è degnata di rispondere - commenta Giuseppe
Pallanch, il segretario provinciale della Cisl Fp - e pertanto
troviamo corretto che l'opinione pubblica sappia il trattamento
che viene riservato a quello stesso personale che tutti,
dirigenti dell'Apss in testa, avevano ringraziato per l'impegno
nel Covid. Un'abnegazione già dimenticata: talvolta anche per
pochi minuti, che i lavoratori spesso 'regalano' all'Azienda".
"Mi pare che la sanità trentina abbia altre emergenze, a
cominciare dalla carenza di personale o della stessa
strumentazione o dei materiali che servono per assicurare
un'assistenza degna di una Provincia che rivendica la propria
autonomia come elemento che la distingue", conclude Pallanch.
Ci sono però anche altri casi, si parla di migliaia, in cui i
buoni pasto sono stati usati pur avendo anche usufruito del
servizio mensa: in questo caso la Cisl Fp concorda con l'Apss
perché si tratta di "un doppio utilizzo nello stesso giorno" e
viola pertanto l'intesa.
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