"Violazione delle direttive
europee, assenza di qualsiasi strumento di prevenzione del danno
e protezione degli animali allevati, nessuna reale motivazione
agli abbattimenti 'a caso' dei lupi. Si conclude con questa
sentenza del Tar di Bolzano, su ricorso di Enpa e Lav, "la
vicenda relativa alla disposizione del 9 agosto 2024, con la
quale il Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano aveva
condannato a morte due lupi 'a caso', affermando, del tutto
arbitrariamente e senza alcun presupposto scientifico, che nelle
malghe di Curon Venosta e Malles era impossibile adottare
qualsiasi forma di prevenzione per evitare predazioni dei capi
allevati". Lo annunciano le due associazioni animaliste.
"Siamo naturalmente molto soddisfatti del risultato -
commenta l'avv. Valentina Stefutti, che ha rappresentato Enpa e
Lav - il Tar ha pienamente confermato quello che aveva già
stabilito in sede cautelare questa estate, quando ha dichiarato
totalmente illegittima la decisione della provincia di abbattere
lupi - tra l'altro "a casaccio" - ipotizzando in maniera
fantasiosa che avrebbe avuto un effetto deterrente sugli altri
lupi e senza aver adottato qualsiasi strumento di prevenzione o
protezione dei capi nelle malghe. Il tutto in violazione delle
direttive europee, tant'è che il Tar ha condannato la Provincia
di Bolzano al pagamento delle spese".
Come si evince dalla sentenza, la Provincia avrebbe "dovuto
dimostrare sia l'effettiva gravità dei danni sia la loro
inevitabilità pur avendo messo in atto ogni possibile misura
atta ad evitarli, prova non raggiunta, atteso che le recinzioni
sarebbero, per stessa ammissione della Provincia, solo
parzialmente elettrificate e non sempre ben mantenute e che non
verrebbero utilizzati cani da guardiania."
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