Anche i soci trentini della
Coldiretti e Filiera Italia sono pronti a scendere in piazza
"contro la follia tutta ideologica delle etichette allarmistiche
sul vino". La sezione regionale del sindacato degli agricoltori
rilancia l'ipotesi di una mobilitazione per tutelare 240.000
viticoltori italiani che "offrono opportunità di lavoro lungo la
filiera per 1,3 milioni di occupati": un comparto del Made in
Italy che vale 14 miliardi di euro.
I rappresentanti di Colidretti e Filiera Italia hanno
inviato una lettera (iniziative analoghe sono state intraprese
da Eat Europe e Farm Europe) alla presidente della Commissione
Ue Ursula von der Leyen, ai commissari alla Coesione e riforme,
Raffaele Fitto, all'Agricoltura Cristophe Hansen e alla Salute
Olivér Várhelyi per "respingere l'inaccettabile proposta
dell'esecutivo comunitario di apporre delle scritte sulle
bottiglie per scoraggiare i consumi, oltre ad aumentare la
tassazione".
"Non accetteremo mai una forma di etichettatura che penalizzi
un settore come il vino che l'Unione Europea dovrebbe promuovere
- sottolinea il presidente di Coldiretti Trentino Alto Adige
Gianluca Barbacovi - Non è pensabile di avere una Ue che rimanda
da anni un provvedimento fondamentale per la trasparenza e la
salute come l'obbligo dell'etichetta d'origine su tutti gli
alimenti e sposa invece misure così che sono puramente
ideologiche. Non è certamente l'Europa che vogliamo né quella
che vogliono le imprese agricole e i consumatori italiani.
Continuano ad essere fatte scelte prive di fondamento
scientifico, dalle etichette allarmistiche al Nutriscore che
spinge gli alimenti ultra formulati, questi sì dannosi per la
salute".
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