I contributi pubblici a rifugi e
impianti di risalita si danno "in base a criteri di legge, non
in base a scelte politiche come qualcuno insinua". Lo ha detto
il presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher,
replicando a notizie apparse sulla stampa nazionale.
"È stato detto che finanziamo di più i rifugi privati che i
pubblici. Nulla di più sbagliato - ha aggiunto il presidente
altoatesino - Per i rifugi pubblici c'è il 100%; per quelli
gestiti da Cai e Avs, che non sono pubblici, ma sono
associazioni di diritto privato, c'è fino all'85%; per i privati
c'è al massimo fino al 45%. Questa è la legge".
Secondo Kompatscher, "notizie sbagliate" circolano anche per
ciò che riguarda le funivie. "Si parte dal presupposto che diamo
finanziamenti pari al 75% del costo, ma non si specifica mai che
si trattava, perché non è più così, del 75% dei costi tecnici
riconosciuti, che quasi sempre sono molto meno del 30%
dell'investimento. Anche in Val Senales, anche alla Malga
Frommer".
"Si dimentica di ricordare - ha concluso Kompatscher - che
Alpe di Siusi, Val Gardena, Val Badia, Plan de Corones, tutte
queste mete turistiche non ricevono un centesimo da tantissimi
anni. Forse sarebbe il caso di sottolinearlo prima di raccontare
al pubblico nazionale cose per cui sembra che qui si danno
contributi a valanga ai privati. Questi sono riservati solo a
zone svantaggiate, dove c'è uno spopolamento, come la Val
Senales, ad esempio, e si danno secondo i criteri. È giusto
farlo, ma abbiamo comunque rivisto questi criteri, restringendo
ancora le ipotesi in cui si possono assegnare contributi
pubblici".
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