Jannik Sinner e la Wada hanno siglato
un accordo per il caso clostebol: il tennista italiano dovrà
scontare una squalifica di tre mesi e potrà tornare a giocare un
torneo soltanto il prossimo 4 maggio. Lo ha annunciato la stessa
Agenzia mondiale antidoping confermando "di aver concluso un
accordo per la risoluzione del caso del tennista italiano, che
ha accettato un periodo di tre mesi di inammissibilità per una
violazione della regola del doping che lo ha portato ad un test
positivo per il clostebol, una sostanza vietata, nel marzo
2024". La Wada ha riconosciuto che Sinner "non aveva intenzione
di imbrogliare e che la sua esposizione al Clostebol non ha
fornito alcun vantaggio per migliorare le prestazioni". "E'
avvenuto senza la sua conoscenza come risultato della negligenza
dei membri del suo entourage" ma "in base al codice e in virtù
del precedente CAS, un atleta è responsabile della negligenza
dell'entourage". A seguito dell'accordo Sinner potrà tornare in
campo in gara il 4 maggio 2025. Lo precisa la Wada rimarcando
anche che dopo l'intesa è stato "formalmente ritirato l'appello
al Cas".
"Questo caso pendeva su di me ormai da quasi un anno e il
processo ancora aveva un tempo lungo con una decisione che forse
sarebbe arrivata solo alla fine dell'anno". Ha commentato Jannik
Sinner. "Ho sempre accettato di essere responsabile della mia
squadra e ritengo che le rigide regole della Wada siano una
protezione importante per lo sport che amo. Su questa base ho
accettato l'offerta della Wada di risolvere il presente
procedimento sulla base di una sanzione di tre mesi", ha
aggiunto il tennista italiano.
"E' la prima volta che una vergognosa ingiustizia ci rende
felici perché il primo pensiero è per il ragazzo che vede finire
un incubo", lo afferma il presidente della Fitp, Angelo Binaghi
commentando l'accordo tra Jannik Sinner e Wada.
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