"Con la prossima mobilità nazionale
- nell'arco del 2025 e all'inizio del 2026 - immetteremo in
servizio in tutto il Paese 6.500 nuovi poliziotti. Mi impegno
formalmente a far arrivare qui a Trento almeno due commissari,
per i quali il corso finisce a maggio-giugno, almeno qualche
ispettore, il cui corso finisce a maggio, ma soprattutto agenti
e assistenti, che sono l'asse portante della sicurezza
detentiva". Lo ha detto il segretario nazionale del Sindacato
autonomo polizia penitenziaria (Sappe) Donato Capece al termine
della visita alla casa circondariale di Spini di Gardolo, a
Trento.
"Dal punto di vista sindacale abbiamo notato come i carichi
di lavoro sono importanti per i poliziotti penitenziari", ha
sottolineato Capece. Sono circa 200 gli agenti in servizio nel
carcere di Spini di Gardolo, dove il sovraffollamento dei
detenuti, ha aggiunto il segretario del Sappe, "esiste": "Qui ci
sono quasi 400 detenuti, quando secondo gli accordi iniziali
l'istituto non doveva contenerne più di 240".
Gli agenti, invece, "sono pochi, anche se in teoria
l'organico è al completo. Però è un organico che risale a
qualche anno fa, mentre qui i compiti e le funzioni sono
aumentati per i poliziotti, che io l'altra volta ho chiamato
eroi silenziosi, perché questo è un lavoro difficile e
complesso".
Secondo il segretario del Sappe, "il problema è il settore
maschile". "Ho visto una buona sezione detentiva femminile, dove
c'è tanto personale femminile che segue attentamente le detenute
ha insistito - Però il problema è il settore maschile, dove ci
sono 370 detenuti. E per quest'istituto è tanto".
Un problema rilevato da Capece è la droga che entra in
carcere. "In collaborazione con la Polizia abbiamo alcune
telecamere posizionate sul territorio esterno del carcere,
perché vengono i droni e scaricano la droga. Allora noi andiamo
immediatamente a bonificare gli ambienti e recuperiamo questa
droga", ha concluso.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA