"Vorremo conferma se sia vero che
sia in corso una riduzione della turnistica della vigilanza
negli ospedali", chiedono in una nota Giuseppe Pallanch,
segretario generale della Cisl Fp, e Sandro Pilotti, segretario
del comparto sanità, a proposito delle linee guide sulla
sicurezza degli operatori sanitari in Trentino.
"Bene prendere consapevolezza del problema perché le
aggressioni al personale sanitario sono un atto vile. Tuttavia
bisogna agire velocemente e l'Apss in questi gravi casi deve
costituirsi parte civile per dare un segnale concreto di
sostegno alle vittime, ma è necessario rispettare e tutelare le
persone che lavorano nel settore", insistono i due sindacalisti.
La Cisl condanna fermamente le aggressioni ai danni dei
sanitari, "un fenomeno non più sostenibile - riferiscono -
Secondo le statistiche dell'Osservatorio nazionale sulla
sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e
socio-sanitarie, nel 2023 ci sono stati ben 18.000 operatori
vittime di atti di aggressione, di cui il 26% di tipo fisico".
"È necessario rafforzare la presenza dei presidi di polizia
negli ospedali, in particolare nei settori delicati come pronto
soccorso e servizi di salute mentale", sollecitano Pallanch e
Pilotti che sottolineano come le aggressioni siano aumentate
anche in Trentino: "Del 23% nel 2023 rispetto al 2022 e le
vittime sono nel 73% dei casi le donne, mentre le categorie più
colpite sono infermieri e oss (43%), medici (26%),
fisioterapisti (15%)". I luoghi più esposti sono i pronto
soccorso e salute mentale (40%), i reparti di medicina (25%) e i
reparti di chirurgia (20%).
"L'Apss deve costituirsi parte civile in queste situazioni.
Anche la turnistica deve essere rivista e va implementata e non
ridotta la presenze delle forze di polizia e di vigilanza. Ci si
deve prendere cura di chi ci cura", concludono Pallanch e
Pilotti.
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