A Città di
Castello, negli ultimi quattro anni un tifernate su tre ha dato
il proprio consenso alla donazione degli organi dopo la morte,
in occasione della richiesta o del rinnovo della carta di
identità elettronica presso i Servizi demografici comunali.
La locale sezione dell'Aido ha intanto presentato il nuovo
consiglio direttivo, presieduto da Benedetta Calagreti.
L'obiettivo - spiega una nota del Comune - è di aumentare la
consapevolezza della collettività sull'importanza della scelta
di donare gli organi, anche grazie a esempi di sensibilità e
altruismo come quelli di Kadija e Jaafer Fekkak, i due cittadini
di origine maghrebina che nel maggio scorso diedero insieme ai
familiari il consenso a un espianto multiorgano all'ospedale
tifernate sulla propria congiunta di 46 anni, presenti alla
conferenza stampa in Comune per il debutto dei nuovi vertici
dell'associazione tifernate.
"L'Aido è un'associazione di grande rilievo, che svolge un ruolo
importante nella nostra comunità e che va per questo messa nelle
condizioni di operare nel modo migliore possibile", hanno
affermato il sindaco Luciano Bacchetta e l'assessore alle
Politiche sociali Luciana Bassini. Del consiglio direttivo fanno
parte Benedetto Paolucci (vice presidente), Eva Picchi
(tesoriere), Francesca Massi (segretario), Margherita Petri
(responsabile dei rapporti con l'Usl Umbria 1) e Alice
Gianfranceschi (responsabile della comunicazione e dei social
media).
Il presidente regionale dell'Aido dell'Umbria Vittorio
Pulcinelli ha spiegato che nel 2020, a causa del Covid, i dati
statistici della donazione a livello nazionale sono scesi di
circa il 10 per cento.
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