Sempre più "necessario"
attivare strategie di gestione del territorio, tra ricerca e
sostenibilità ambientale ed economica, in un percorso virtuoso
che giovi all'ambiente e alla qualità della vita dell'intera
comunità. Un percorso basato sulla transizione ecologica dove
l'agricoltura di qualità "deve giocare un ruolo centrale".
Questi i concetti messi sul tavolo della discussione per
celebrare la certificazione "Spighe Verdi" ottenuta dalla città
di Todi (per la prima volta nel 2020 e riconfermata nel 2021)
durante un confronto pubblico organizzato da Confagricoltura
Umbria in collaborazione con il Comune di Todi e Fee Italia
(Foundation for Environmental Education).
Oltre a Todi anche le città di Montefalco (la prima ad ottenerlo
in Umbria) e Deruta (quest'anno per la prima volta) hanno
ottenuto il riconoscimento di comune rurale sostenibile,
inserendosi nel 2021 tra i 59 virtuosi come eccellenze rurali
italiane.
Il premio "Spighe Verdi" è conferito alle località virtuose per
la sostenibilità ed ottenuto "interagendo con il tessuto sociale
costituito da comunità e imprese, specialmente quelle agricole".
"Come agricoltori vogliamo essere sostenibili e creare strumenti
per la sostenibilità - ha affermato il presidente di
Confagricoltura Umbria Fabio Rossi - in un processo però che non
sia insostenibile economicamente per l'agricoltore che deve
creare sviluppo e fare impresa per produrre beni che servono per
la comunità, come abbiamo visto è stato fatto per la pandemia".
Marco Caprai, membro della giunta nazionale di Confagricoltura,
ha poi evidenziato che "il ruolo dell'agricoltura è
straordinario per mantenere sano il pianeta ma ha bisogno oltre
che di imprese visionarie anche del supporto della politica".
Di un riconoscimento "per l'intera comunità", riferendosi alle
"Spighe Verdi", ha parlato il presidente della Fee Italia
Claudio Mazza.
Molto soddisfatto per il riconoscimento di Comune ottenuto da
Todi il sindaco Antonino Ruggiano: "Dà ragione di un'attività
amministrativa che in questi quattro anni ha valorizzato e
investito sul proprio patrimonio rurale, migliorando le buone
pratiche ambientali e il rapporto che si è creato tra Comune,
agricoltori e comunità locale".
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