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Peppucci, su donne disabili buona pratica partita dall'Umbria

Peppucci, su donne disabili buona pratica partita dall'Umbria

'Il primo caso in Italia che ha previsto una normativa ad hoc'

PERUGIA, 30 novembre 2023, 15:01

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Come Regione Umbria, quando ero consigliere regionale, siamo stati il primo caso in Italia che ha previsto una normativa ad hoc per quanto riguarda le donne con disabilità, una buona pratica che è partita dall'Umbria e mi auguro che possa arrivare a tutte le regioni d'Italia e non solo e che possa anche approdare nel panorama europeo": lo ha affermato l'eurodeputata Francesca Peppucci (Forza Italia - Gruppo Ppe), membro dell'intergruppo per le disabilità al Parlamento europeo, a conclusione di un incontro in Commissione europea in occasione delle iniziative per la Settimana europea della disabilità a Bruxelles.
    Peppucci è intervenuta sul tema "Pratiche dannose nell'Ue nei confronti delle donne e delle ragazze con disabilità", organizzato dalla Commissione per l'occupazione e degli affari sociali e dalla Commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere.
    L'eurodeputata ha chiesto "normative chiare e fondi sicuri" in materia: "Stiamo parlando di diritti e non di diritti di seria A e di serie B".
    Alla fine del suo intervento, incontrando la stampa, ha affermato: "Chi ha assistito alla Commissione ha avuto modo di capire quante lacune ci sono oggi nel panorama europeo per quanto riguarda l'uguaglianza tra una donna con disabilità e una senza. I numeri ce lo mostrano e pertanto dobbiamo intervenire sotto diversi aspetti. Prima di tutto dal punto di vista lavorativo dobbiamo mettere nelle condizioni una donna con disabilità di poter lavorare e di poter denunciare eventuali violenze, di poter scegliere sulla propria vita e su questo ho fatto riferimento alla inumana pratica della sterilizzazione forzata delle donne con disabilità che viene messa in atto ancora oggi in alcuni paesi dell'Unione europea".
    "Noi per primi che ci troviamo a legiferare - ha concluso - e dobbiamo fare certamente un passo in avanti in questo senso per mettere tutti sullo stesso piano. Ad oggi nel panorama europeo mancano i dati relativi alle discriminazioni delle donne con disabilità, prendiamone atto e iniziamo a fare comunicazione riconoscendo che c'è un problema e cominciamo ad affrontarlo in tutti gli ambiti".
   

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