"Dopo non essere riuscito a trovare
un accordo con il centrodestra, il sindaco di Terni ha
annunciato la sua candidatura alla presidenza della Regione
Umbria. Eppure della destra ne aveva dette di tutti i colori,
ricorrendo frequentemente agli insulti. Ma la clamorosa batosta
presa alle elezioni Europee lo ha costretto a gettare la
maschera. Bandecchi si sente affine alla destra, tanto da
cercare con essa un accordo, probabilmente anche per la smania
di lasciare la scomoda poltrona da sindaco in cambio di uno
scranno nell'assemblea legislativa umbra": a sostenerlo sono
Pierluigi Spinelli, segretario unione comunale Pd Terni, Emilio
Listanti, Avs, Luca Simonetti, referente gruppo territoriale
M5s, e
Federico Novelli segretario regionale Psi Umbria. "Ora è chiaro
perché il paladino di Terni abbia consentito alla destra
nazionale e regionale di continuare a penalizzare il territorio
ternano" aggiugono.
"Territorio che sta ancora attendendo uno straccio di
accordo di programma - sostengono in una nota i rappresentanti
di Pd, Avs, M5s e Psi, per affrontare i problemi relativi al
futuro di Ast sotto il profilo produttivo, occupazionale e
ambientale. Colpisce, ma si spiega meglio, perché tutte le
promesse fatte sull'energia a basso costo, sul rilancio del
trasporto pubblico locale siano state disattese e perché la
giunta Bandecchi abbia accettato le scelte a discapito della
città compiute dal governo Tesei sulla sanità pubblica, dalle
liste di attesa interminabili al nuovo ospedale che resta una
chimera, e sull'ambiente con le politiche di incenerimento dei
rifiuti portate avanti dal centrodestra. Tutto sempre nella
disperata ricerca di trovare in quella coalizione un posticino
per Alternativa popolare. Terni è stata in questo anno ostaggio
di un progetto politico in cui ogni sforzo è riservato solo
all'ascesa politica di Stefano Bandecchi, pronto a passare sopra
a tutto e sopra a tutti per raggiungere i suoi obiettivi
individuali, incapace di spendersi davvero per il bene della
comunità ternana".
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