È stato assegnato a
Silvia Salis, ex atleta campionessa di lancio del martello e
attuale vicepresidente del Coni, il premio Don Sante
Quintiliani, giunto alla sesta edizione. La cerimonia di
consegna si è tenuta nella sala congressi del centro sportivo di
Roccaporena di Cascia, dove erano presenti, tra gli altri
insieme a Salis, don Nolberto Antonio Cardenas Rosas, rettore
del santuario di Santa Rita in Roccaporena di Cascia, Mario De
Carolis, sindaco di Cascia, Domenico Ignozza, presidente del
Coni Umbria, lo scrittore Gianfranco Flammini, e il moderatore
dell'incontro, Francesco Carlini.
Il premio don Sante Quintiliani, religioso scomparso nel
2017, venne ideato - spiegano i promotori - per non disperdere e
valorizzare le sue "grandi virtù" e conferito a chi "ne sappia
incarnare il poliedrico animo, l'attenzione ai giovani più
deboli, lo spirito visionario, la perseveranza nel condurre in
porto progetti anche arditi, la capacità di promuovere il culto
di Santa Rita e con esso il territorio casciano". Propulsore di
grandi valori come l'accoglienza e la solidarietà, in modo
particolare nei confronti dei giovani, don Sante credeva molto
nell'importanza dello sport perché la riteneva una forma di
aggregazione e formazione. È stato tra i primi ad avere contatti
con squadre di calcio importanti che oggi scelgono sempre più
frequentemente Cascia per i loro ritiri.
"I grandi della chiesa come don Sante - ha dichiarato Salis
- hanno capito quale è il legame tra giovani e futuro, cioè lo
sport, che permette di formarsi in un ambiente sano, basato su
valori come fatica, impegno, rispetto e buon lavoro di squadra.
Lo sport e il Cristianesimo hanno molto in comune dal punto di
vista dei valori che condividono". L'evento si è aperto con i
saluti ed il benvenuto da parte di don Nolberto, che ha espresso
"il valore spirituale e religioso che alcune figure del passato
come Don Sante sono riuscite a costruire in questi luoghi".
"Ringrazio il presidente Ignozza per la grande collaborazione -
ha aggiunto De Carolis - e per aver individuato nella figura di
Silvia Salis la persona adatta a ricevere tale premio. Siamo
onorati come città di accoglierla e di condividere con lei
questo importante momento".
Il sindaco De Carolis ha ricordato anche il legame che aveva
don Sante con lo sport, riconoscendo ad esso quella azione
sociale per i giovani ragazzi che venivano accolti dall'opera. È
intervenuto, poi, Flammini, scrittore di Cascia, amico e
collaboratore di don Sante, che dopo aver raccontato aneddoti
vissuti insieme ha ricordato la collaborazione nella revisione
del libro di don Sante Quintiliani "La grotta dei sogni e la
provvidenza dal mosaico della memoria". "Il Signore ha fatto don
Sante costruttore di un'opera grandiosa - ha scritto Flammini,
che ha curato l'introduzione del libro - ma forse è meglio dire
muratore sopraffino di pietre ben squadrate, messe a regola
d'arte nella sua Roccaporena, anzi nella Roccaporena di
Margherita Lotti, Santa Rita".
"Dopo l'evento sismico del 2016 - ha detto Ignozza - fui
contattato dall'amministrazione locale per costruire insieme
qualcosa che in quel periodo poteva trasmettere da questa terra
un segnale positivo e ricco di fiducia, cosa che poteva fare lo
sport. Non conoscevo la storia di don Sante, ma con il tempo ho
capito che l'interessamento verso lo sport della comunità di
Cascia era una prosecuzione di un'opera iniziata da don Sante,
che vedeva nello sport una forma di rinascita per i ragazzi che
accoglieva. Accolta la richiesta di premiare una persona del
mondo dello sport che rispecchiava i valori di questo premio,
non ho avuto dubbi su Silvia Salis. Una persona che rappresenta
tutti quei valori prima come atleta, poi come dirigente e mamma
che al centro della vita mette sempre i giovani".
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