di Isabella Pistolesi
"L'Italia è un Paese accogliente e
aperto": lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio
Mattarella, alla cerimonia di inaugurazione del 100/o anno
accademico dell'Università per stranieri di Perugia, una
istituzione - lo ha sottolineato il rettore, Valerio De Cesaris,
e lo ha ribadito lo stesso capo dello Stato - dove, a dispetto
del nome, "nessuno è straniero perché luogo di cultura e
incontro che rispetta le differenze".
L'Università per gli stranieri di Perugia - ha detto in
particolare Mattarella - esprime "tante diversità che hanno un
comune valore che le tiene insieme: che l'Italia è Paese
accogliente, aperto. Questo è quello che vorrei sottolineare. Si
tratta di compiti di grande rilievo che meritano la riconoscenza
della Repubblica".
"Nessuno qui è straniero - ha quindi aggiunto - gli studenti
sono tutti a casa propria. Questo è uno specchio del mondo, con
le sue preziose diversità che sono una ricchezza". Bisogna
muoversi, ha aggiunto il capo dello Stato, "nell'ottica che la
cultura sia un veicolo di pace, di dialogo, di collaborazione.
Non sono affermazioni scontate: ci sono nel mondo fenomeni
contraddittori, registriamo guerre e violenze, disorientamenti
ma anche grandi opportunità offerte dalla scienza. Ci sono
continui interrogativi su quale strada imboccare e l'Università
ha il compito di aiutare nella scelta. Ci sono tante diversità
che hanno un comune valore che le tiene insieme, la cultura".
Mattarella ha poi ricordato i 100 anni dell'ateneo, la cui
storia iniziò nel 1921, con i primi corsi di cultura superiore
su francescanesimo e etruscologia. Nel 1925 un Regio Decreto
sancì ufficialmente la nascita della "Regia università italiana
per stranieri". Nel 1992 infine, l'equiparazione alle
università statali.
"E' stato un percorso straordinario - ha detto il presidente
- in questo secolo passato. L'ateneo ha incontrato stagioni
diverse, quella in cui in Europa si erano insediate oppressioni
dittatoriali, gli eventi drammatici e sanguinosi della Seconda
guerra mondiale con le crudeltà che questa ha portato nel
continente ma poi ha incontrato anche decenni straordinari, di
grande suggestione e fascino, quelli della pacificazione ed
integrazione europea di un continente che per secoli si era
combattuto al suo interno. Gli anni della fine del colonialismo,
gli anni che hanno sottolineato l'uguaglianza degli uomini e
degli Stati".
Il presidente Mattarella, prima e dopo la sua visita, si è
intrattenuto con alcuni allievi del liceo classico e musicale
"Mariotti" - l'orchestra e una cantante della scuola hanno
intonato l'Inno d'Italia a inizio cerimonia - e con un gruppo di
studenti dell'ateneo che gli hanno donato un libro intitolato
"La società dell'insicurezza - Lo Stato penale e il caso
Cucchi".
Per la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti,
"la visita del presidente Mattarella per il centenario
dell'ateneo è stata particolarmente significativa, in nome della
pace e della cultura". In precedenza il rettore, Valerio De
Cesaris, aveva posto due questioni. "La tassa per l'iscrizione
al servizio sanitario è stata aumentata da 150 a 700 euro, una
cifra troppo elevata, specie per i borsisti, tanto che molti di
loro preferiscono rinunciare alla copertura". Quindi ha
denunciato il fatto che non vengono concessi i visti a quegli
stranieri che hanno già dei parenti nel nostro Paese, "perché
questi legami vengono visti come un sintomo migratorio". Due
ostacoli che "andrebbero ripensati". "Registro le sue richieste
e le seguirò con attenzione adeguata", è stata la risposta del
presidente.
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