"Da questo particolare
osservatorio che è l'Università per stranieri, vediamo bene
quanto gli studenti internazionali siano una ricchezza.
Sosteniamoli di più. È l'appello che rivolgiamo agli esponenti
della politica": lo ha detto nel suo intervento il rettore
dell'ateneo, Valerio De Cesaris, durante l'inaugurazione del
100/o anno accademico, alla presenza del capo dello Stato,
Sergio Mattarella.
"Segnalo in particolare due aspetti - ha aggiunto - su cui
chiediamo di tornare a riflettere. Il primo riguarda
l'iscrizione al Servizio sanitario nazionale. Aver alzato da 150
a 700 euro il contributo che devono pagare gli studenti
internazionali, complica loro la vita. Il secondo aspetto
riguarda i visti. Non concedere il visto per studio a chi ha
parenti in Italia, come talvolta accade perché lo si considera
un elemento sintomatico di 'rischio migratorio', è qualcosa che
andrebbe ripensato. Vista la grave carenza di manodopera
altamente qualificata, le richieste di visti di studio da parte
di giovani diplomati che hanno già in Italia un loro familiare
dovrebbero essere valutate con speciale favore dai nostri
consolati. Una direttiva espressa in tal senso aiuterebbe
l'Italia ad avere successo nel formare competenze e metterle a
servizio del nostro Paese".
"Guardiamo al centenario della nostra università - ha
spiegato il rettore -soprattutto per comprendere meglio la
missione istituzionale alla quale siamo chiamati oggi, alla luce
di una storia ormai lunga".
"Nell'anno accademico scorso abbiamo avuto nei corsi di
laurea studenti provenienti da 75 Paesi diversi. Nei corsi di
lingua italiana, studenti da ben 110 Paesi. Tra di loro, russi e
ucraini, israeliani e palestinesi. Questo è un luogo di cultura
e di incontro in cui accogliamo gli studenti nel rispetto di
ogni differenza e nella valorizzazione dei talenti di ciascuno".
"Care studentesse e cari studenti - ha detto ancora il
rettore De Cesaris - quando avete manifestato per il popolo
palestinese, da molti non siete stati capiti. A causa dei
comportamenti violenti e degli slogan antisemiti di alcuni, si è
detto che erano manifestazioni sbagliate. Ma ciò che è sempre
sbagliato è l'indifferenza. Questa università è vostra alleata
nelle lotte per la pace, per i diritti delle persone, per la
libertà di esprimere il proprio dissenso".
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