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Oltre 500 speaker al 19/o Festival del giornalismo a Perugia

Oltre 500 speaker al 19/o Festival del giornalismo a Perugia

Le nuove sfide nell'era del 'disordine mondiale'

PERUGIA, 17 marzo 2025, 14:13

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Con le eccellenze mondiali dell'informazione che si incontreranno a Perugia per affrontare le nuove sfide nell'era del "disordine e della disinformazione mondiale", dal 9 al 13 aprile il capoluogo umbro torna ad essere un punto di riferimento globale di riflessione e discussione con la 19/a edizione del Festival internazionale del giornalismo, fondato e diretto da Arianna Ciccone e Chris Potter.
    Entrambi hanno presentato il ricco programma dell'edizione 2025 alla stampa insieme a Stefania Proietti, presidente Regione Umbria, Vittoria Ferdinandi, sindaca di Perugia, e Tommaso Bori, vicepresidente Regione e assessore regionale alla Cultura.
    Una "edizione speciale per un momento storico importante" è stata definita da Ciccone e Potter. A preoccupare è soprattutto "la deriva autoritaria che arriva anche dal nuovo asse Trump-Putin", ma anche "il giornalismo tradizionale e la libertà di informazione che sono sempre più sotto attacco".
    "A Perugia arriveranno voci da ascoltare per capire quindi come affrontare questo momento insieme" ha sottolineato Ciccone presentando gli ospiti.
    Oltre 500 speaker, tra Premi Nobel (Maria Ressa), Premi Oscar (Yuval Abraham), Pulitzer (Julie Pace), figure iconiche del nostro tempo, pluripremiati reporter, pionieri dell'innovazione mediatica e voci autorevoli del settore, sono pronti a confrontarsi in più di 200 panel.
    Attraverso dibattiti, reportage e testimonianze dirette, verranno analizzate le implicazioni dei conflitti in corso in Medio Oriente, Europa, Africa e Asia, con particolare attenzione alle situazioni in Ucraina, Palestina, Sudan e Siria, e al loro impatto sul diritto internazionale e sui diritti umani.
    Al centro del programma: le guerre, la crisi del diritto internazionale, il crollo globale del finanziamento al giornalismo, accelerato dalla sospensione dei fondi Usaid; la crisi della libertà di stampa, tra leggi repressive e attacchi ai media indipendenti; la manipolazione dell'informazione nell'era dell'Ia, con piattaforme che ridefiniscono la realtà stessa; la pressione degli oligarchi nei media e il declino dell'editoria indipendente; le inchieste giornalistiche che sfidano il potere, dai crimini di guerra in Ucraina ai regimi repressivi nel Medio Oriente; le donne nel giornalismo investigativo e il coraggio di raccontare storie censurate.
    Si discuterà anche del ruolo cruciale dell'informazione nella crisi climatica e il dibattito toccherà inoltre il tema della fiducia nel giornalismo e delle strategie per riconquistare il pubblico in un'epoca di polarizzazione e campagne di disinformazione su larga scala.
    Come di consueto sarà dedicato spazio ai temi dei diritti umani, esplorando il legame tra giornalismo e giustizia sociale: dall'uguaglianza di genere alla rappresentazione delle minoranze nei media, alla denuncia della violenza sessuale nei contesti di guerra e repressione. Fino a identificare e analizzare la nuova era dei "broligarchi", la stretta élite di miliardari tecnocrati che ridefinisce gli equilibri del potere tra media, tecnologia e politica.
    Il Festival metterà così in luce il modo in cui l'informazione sta cambiando sotto la pressione di nuovi attori.
   

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