"La voragine nei conti della
sanità c'era, eccome se c'era. Ma invece di affrontarla, si è
scelto di coprirla sottraendo risorse al bilancio regionale,
cioè ai servizi, alle politiche giovanili, al sostegno per chi è
in difficoltà. È così che hanno impoverito l'Umbria": lo afferma
il capogruppo del Movimento 5 stelle dell'Assemblea legislativa,
Luca Simonetti. "Il nostro lavoro parte da una situazione grave
e nota da tempo, che negli ultimi cinque anni è stata ignorata o
gestita in modo superficiale" aggiunge.
"E non è tutto: negli anni del governo di centrodestra -
sostiene Simonetti in una nota - è stata imposta una vera e
propria tassa occulta. Da una parte si è smantellata la sanità
pubblica, costringendo gli umbri a curarsi fuori regione con
numeri da record negativo a livello nazionale, dall'altra li si
è spinti a pagare prestazioni di tasca propria. Un doppio peso
sulle spalle di chi aveva meno. Anche qui un esempio che ci dice
che solo nel 2024 si è registrato oltre - 36 milioni di euro in
mobilità passiva. Noi non ci giriamo dall'altra parte. Chi è
all'opposizione ha tutto il diritto di protestare come meglio
crede. Chi governa, invece, ha il dovere di portare a casa
soluzioni, assumendosi fino in fondo le responsabilità che la
storia gli affida. Non possiamo permettere che la voragine da 90
milioni ci porti al commissariamento. Anche se, paradossalmente,
per noi sarebbe persino più comodo: vorrebbe dire perimetrare le
responsabilità di chi, nei suoi 1.800 giorni di governo, questo
buco l'ha creato. E sono gli stessi che oggi vorrebbero far
credere che chi governa da appena 90 giorni abbia le stesse
responsabilità. Un capolavoro di propaganda, che però non
cancella la realtà. Il commissariamento significherebbe aumenti
di tasse indiscriminati, che colpirebbero tutti, soprattutto chi
ha meno. Significherebbe poi bloccare le assunzioni, rinunciare
agli investimenti, fermare la realizzazione degli ospedali di
Narni, Amelia e Terni. La presidente Proietti e la direttrice
Donetti stanno lavorando a stretto contatto con la sanità umbra,
con le quattro aziende per efficientare il sistema,
riorganizzando tutto. I tempi stretti - conclude Simonetti - non
ci consentivano di giocare. Avevamo una scadenza tecnica precisa
e dovevamo mettere in sicurezza la manovra per evitare il
commissariamento. Ora comincia la fase più importante:
migliorare, concertare, rendere questa manovra la più giusta,
umana e sostenibile possibile. Non ci nascondiamo. Ci mettiamo
la faccia. Sempre".
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