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Caprai, i dazi potrebbero scatenare una tempesta per il vino

Caprai, i dazi potrebbero scatenare una tempesta per il vino

Per l'imprenditore 'serve una risposta politica forte'

PERUGIA, 07 aprile 2025, 12:56

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"La questione dei dazi potrebbe scatenare una tempesta su quello che è già un momento non facile per il vino italiano", a dirlo all'ANSA è Marco Caprai, produttore umbro noto in tutto il mondo ed espositore al Vinitaly.
    Nonostante un 2024 chiuso con risultati da record, Caprai guarda con preoccupazione al futuro della produzione italiana: "Abbiamo avuto numeri mai visti, ma - spiega - si intravedono dubbi all'orizzonte. Serve una risposta politica forte: dobbiamo trattare, parlare con l'amministrazione americana. I nostri rappresentanti hanno l'obbligo di agire".
    L'impatto dei dazi, sottolinea, non si limita a un semplice rincaro: "Un aumento del 20% all'origine, negli Stati Uniti - sottolinea l'imprenditore - si moltiplica per tre passaggi di licenza commerciale. Un solo euro in più si trasforma in sette dollari al consumatore finale".
    Quanto all'ipotesi di diversificare i mercati, Caprai è netto: "Non esiste alcun nuovo mercato in grado di compensare una diminuzione dell'export verso gli Usa, che valgono un quarto del totale. Possiamo crescere un po' in Sud America, in Canada, in Asia, ma il divario resta enorme".
    E sul presente del Vinitaly, il clima resta positivo: "Nonostante tutto, c'è entusiasmo. I buyer arrivano anche da paesi piccoli ma interessanti, e oggi, con i ristoratori protagonisti, si respira voglia di fare. Il vino italiano farà la sua parte anche quest'anno", conclude l'imprenditore.
   

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