"La manovra fiscale che la Regione
Umbria si prepara a varare rappresenta un passaggio difficile
per cittadini e imprese. Confcommercio Umbria, assieme alle
altre principali associazioni di categoria, ha partecipato con
spirito costruttivo e senso di responsabilità a un confronto
complesso, che ha portato a un risultato non indolore, ma che
speriamo eviti gli scenari più critici": è il commento del
presidente di Confcommercio Umbria Giorgio Mencaroni.
"Comprendiamo le ragioni che hanno portato a misure fiscali
straordinarie. Ma questa comprensione - aggiunge Mencaroni, in
una nota di Confcommercio - è possibile solo nella misura in cui
queste misure resteranno strettamente legate alla contingenza.
Non può e non deve aprirsi la strada a una pressione fiscale
strutturalmente più elevata. Il rinvio al 2026 dell'aumento
dell'Irap che speriamo comunque di poter evitare, l'esclusione
dell'incremento del bollo auto e l'introduzione di scaglioni
progressivi per l'addizionale Irpef - che dovrebbero almeno in
parte salvaguardare i redditi più bassi e le piccole imprese,
tutti, assieme alle imprese più strutturate, già alle prese con
l'estrema debolezza dei consumi e le incertezze dei mercati
internazionali - sono risultati al momento accettabili".
"Tuttavia, riteniamo imprescindibile che l'attuale fase sia
seguita da subito dall'avvio di riforme strutturali concrete,
profonde e non più rinviabili", sottolinea il presidente di
Confcommercio.
Secondo Mencaroni, "l'Umbria ha bisogno di una svolta nella
gestione pubblica, che vada anche oltre l'ambito sanitario. È
nei tanti comparti della macchina amministrativa regionale che
occorre intervenire con decisione, individuando sprechi,
inefficienze e margini di razionalizzazione, per garantire un
uso migliore delle risorse pubbliche, senza gravare
ulteriormente sui cittadini, su chi produce e crea lavoro. Se la
nuova Giunta regionale vuole marcare la differenza rispetto al
passato deve effettuare scelte strutturali capaci di rilanciare
lo sviluppo, la competitività e la coesione del nostro sistema
economico".
"Un'ultima considerazione, che per Confcommercio - conclude
il suo presidente - è fondamentale: il metodo. Il dialogo a
monte con le associazioni d'impresa deve essere centrale per la
Regione: diamo infatti voce a migliaia di imprese che
costituiscono l'ossatura produttiva dell'Umbria. È con loro che
si costruisce il futuro economico della nostra regione".
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