Con i voti favorevoli della
maggioranza (12) e l'astensione dei consiglieri di minoranza
(sei), l'Assemblea legislativa dell'Umbria ha dato il via libera
alla mozione sottoscritta dai capigruppo di maggioranza, Luca
Simonetti (M5s-primo firmatario), Cristian Betti (Pd), Fabrizio
Ricci (Avs), Bianca Maria Tagliaferri (Umbria domani-Proietti
presidente) che chiede l'adesione al manifesto #banpfas per
l'urgente messa a bando dei Pfas (sostanze alchiliche
perfluorurate e polifluorurate).
La minoranza aveva chiesto di approfondire il tema in
Commissione, optando quindi per l'astensione.
Illustrando l'atto all'Aula, il primo firmatario Simonetti
ha sottolineato che "viene impegnata la Giunta regionale a
esprimere adesione e sostegno alle richieste, formulate
attraverso il Manifesto per l'urgente messa al bando dei Pfas,
di smettere di aggravare l'inquinamento da Pfas e di affrontare
il problema dell'inquinamento da Pfas esistente; attivarsi
presso il Governo italiano e l'Unione Europea per l'adozione di
normative stringenti che vietino la produzione, l'immissione sul
mercato e l'utilizzo di tutti i Pfas, spingendo per un approccio
basato su classi di inquinanti, favorendo l'utilizzo di
alternative sicure e sostenibili. Nello specifico: sostenere
l'iniziativa per una restrizione universale dei Pfas in tutta
l'Ue; sollecitare l'attuazione della Strategia dell'Ue sulle
sostanze chimiche e gli impegni del Green deal; chiedere che i
limiti di concentrazione dei Pfas nei rifiuti siano rivisti e
abbassati al più presto e non oltre 5 anni; proseguire
l'attività avviata dalla Giunta implementando un monitoraggio
continuo e capillare della presenza di Pfas nelle acque
potabili, nelle acque superficiali, sotterranee e nei terreni
agricoli della regione, garantendo la trasparenza e
l'accessibilità dei dati ai cittadini attraverso il sito
www.lacquachebevo.it; programmare di concerto con i gestori
interventi nella rete acquedottistica volti a trovare soluzioni
strutturali che garantiscano in prospettiva futura non solo
quantitativamente ma anche qualitativamente l'approvvigionamento
idropotabile; implementare all'interno della revisione del Piano
regionale dei rifiuti e della bonifica delle aree inquinate
specifiche azioni volte al risanamento dei siti inquinati da
Pfas e la bonifica delle acque potabili contaminate, definendo
tempistiche e risorse adeguate e prevedendo la responsabilità
dei soggetti inquinatori; promuovere campagne di informazione e
sensibilizzazione sull'impatto dei Pfas sulla salute e
sull'ambiente, incentivando i cittadini a richiedere prodotti
privi di Pfas e a supportare le aziende che adottano pratiche
sostenibili; sostenere attivamente le imprese del territorio che
si impegnano nella ricerca di alternative sicure ai Pfas e nella
produzione di prodotti privi di tali sostanze, favorendo
l'innovazione e l'economia circolare; favorire il coinvolgimento
delle associazioni ambientaliste, dei comitati di cittadini e
degli esperti scientifici nella definizione e nell'attuazione
delle politiche regionali sui Pfas. Infine, la Regione
promuoverà il presente atto in tutte le sedi istituzionali
competenti, garantendo il diritto alla salute dei cittadini e la
tutela dell'ambiente nella regione Umbria".
Laura Pernazza, FI, ha detto che "si tratta di una tematica
che è al vaglio del governo". "Gli effetti tossicologici sono
ancora allo studio - ha proseguito -, vi è ancora incertezza,
non esistono parametri comuni a livello europeo. La Regione ha
affidato ad Arpa i controlli ma non ci sono i risultati del 2024
o almeno sul sito di Arpa non compaiono, quindi prima di dover
prendere una decisione dovremmo avere più dati. Anche l'Ispra
sostiene che il quadro normativo è incerto. Per le associazioni
di categoria i Pfas sono contenuti in numerosi componenti che
hanno funzioni chiave per diverse tecnologie che interessano la
transizione digitale. Quindi condividiamo la mozione nella parte
che sollecita Arpa a fornire risultati aggiornati ma prendere
decisioni così impattanti come il bando totale ai Pfas ci sembra
una scelta dettata da una sorta di integralismo ambientale.
Propongo di ritirare l'atto e approfondirlo in Commissione per
prendere una decisione maggiormente consapevole prima ancora di
aderire al bando in questione".
Thomas De Luca, assessore all'Ambiente, ha sottolineato che
"i limiti esistono". "Ci sono i dati di Arpa degli anni
precedenti - ha proseguito -, ma la tematica è urgente perché a
gennaio 2026 entreranno nuovi limiti di legge per la tutela
della salute umana sulla concentrazione di Pfas nelle acque
potabili di 0,50 microgrammi litro. Va fatta una valutazione
urgente sulla nostra rete acquedottistica, non si tratta né di
fare allarmismo né negazionismo, dobbiamo seguire l'approccio
scientifico e valutare i dati. Dobbiamo intervenire a monte,
anche nella fase in cui questi prodotti vengono immessi sul
mercato, attuare una riconversione e individuare altre sostanze
utili, quindi incentivando la ricerca sul campo basandosi sulle
risultanze della comunità scientifica".
"Non essendo un esperto su questo argomento chiedo di
poterlo approfondire in Commissione, diversamente dovrò
astenermi" ha annunciato Enrico Melasecche (Lega).
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