Il vicepresidente della Regione
Umbria, con delega alla Cultura, Tommaso Bori, ha visitato la
sede della Fonoteca Oreste Trotta di Perugia, nel cuore del
centro storico, e anche l'adiacente Centro di documentazione del
Teatro stabile dell'Umbria. Oltre 25mila Lp, 7mila Cd, 1.800
nastri magnetici e oltre 15mila partiture e spartiti: è solo una
parte del patrimonio custodito dalla fonoteca che, con la sua
raccolta di musica classica, jazz, pop, rock ed etnica,
rappresenta un punto di riferimento nazionale per la ricerca e
la divulgazione musicale.
"La Fonoteca - ha detto Bori nel corso della visita
finalizzata anche a conoscere il personale e gli operatori che
vi lavorano - custodisce un patrimonio prezioso che si tramanda
negli anni grazie alla sapiente attività di tutto il personale
impegnato nella ricerca, valorizzazione, catalogazione e
custodia. Un'istituzione unica nel suo genere - ha proseguito -
memoria viva della nostra identità musicale, dove la cultura si
fa esperienza e condivisione".
Durante l'incontro - riferisce un comunicato della Regione -
è stata ripercorsa la storia della Fonoteca, che nasce
dall'acquisizione del fondo discografico e librario appartenuto
al notaio perugino Oreste Trotta, appassionato collezionista di
musica colta occidentale. Da allora, il patrimonio si è ampliato
in maniera significativa grazie a importanti donazioni private
tra cui le prestigiose collezioni Alba Buitoni e Thomas
Briccetti, che testimoniano l'attività musicale e concertistica
del territorio umbro nella seconda metà del Novecento. Dal 2002,
la Fonoteca è gestita direttamente dalla Regione Umbria
attraverso il Servizio Risorse culturali, Musei, Archivi e
Biblioteche, offrendo servizi essenziali come l'ascolto da
qualsiasi supporto analogico o digitale, la consultazione di
spartiti e dizionari musicali, e il prestito di copie digitali
delle opere in catalogo.
"Questo luogo - ha sottolineato il vicepresidente - è a tutti
gli effetti un centro di documentazione e ricerca di alto
livello, che permette di preservare e tramandare un'eredità
artistica di inestimabile valore che in futuro dovrà essere
sempre di più messa a disposizione del pubblico, anche
attraverso una ridistribuzione degli spazi resi un po' angusti
anche a seguito di materiali sopraggiunti negli anni grazie a
nuove donazioni".
"La mia presenza qui oggi non vuole essere un incontro
formale - ha proseguito - ma testimonia il chiaro intendimento
di voler sostenere con iniziative e progetti mirati, la vitalità
culturale di questo centro, affinché possa continuare a essere
un luogo di incontro, di studio e di ispirazione per le nuove
generazioni, dialogando con i centri di alta formazione, a
partire dai due conservatori e con il centro di documentazione
del Teatro stabile dell'Umbria, contiguo alla Fonoteca sia
fisicamente, che per tematiche, creando così un unico polo di
documentazione e ricerca".
Il vicepresidente, come detto, ha poi visitato la biblioteca
del centro studi "Stefano Ragni" del Teatro stabile dell'Umbria
e ha rinnovato il proposito di valutare l'attivazione di un
percorso con il Comune di Perugia per creare un polo unico di
documentazione, che possa diventare un punto di riferimento
nella crescita culturale, sociale e identitaria della comunità.
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