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Barcaioli, la manovra tutela la sanità e non pesa su chi ha meno

Barcaioli, la manovra tutela la sanità e non pesa su chi ha meno

'Scelte responsabili e lungimiranti'

PERUGIA, 21 marzo 2025, 18:57

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"La Giunta regionale - spiega l'ente in una sua nota - ha approvato una manovra da 90 milioni di euro per coprire il disavanzo sanitario dell'Umbria ed evitare il commissariamento, scongiurando così l'aumento indiscriminato delle aliquote fiscali e dei ticket sanitari. Un intervento necessario per garantire stabilità finanziaria al sistema sanitario umbro e migliorare i servizi senza gravare sulle fasce più deboli della popolazione".
    "Abbiamo ereditato una situazione di bilancio insostenibile - sottolinea nella nota l'assessore regionale al Welfare, Fabio Barcaioli - e la presidente Proietti ha più volte sottolineato come questa manovra, seppur sofferta, sia stata l'unica strada possibile per proteggere i cittadini da un intervento drastico dello Stato. Abbiamo lavorato affinché il risanamento avvenisse in modo progressivo e sostenibile, evitando di colpire le fasce di reddito più basse e garantendo l'equità sociale".
    Barcaioli chiarisce come la revisione dell'addizionale Irpef sia stata calibrata con attenzione: "Chi ha un reddito fino a 15mila euro non pagherà un centesimo in più, mentre per chi si trova nella fascia tra 16mila e 20mila euro l'incremento sarà estremamente contenuto: circa 1,60 euro al mese per chi guadagna 16mila euro, circa 4,90 euro per chi ne percepisce 18mila e circa 8,10 euro per chi ha un reddito di 20mila euro. Cifre che dimostrano chiaramente come l'aumento sia sostenibile e distribuito in modo equo".
    "Abbiamo voluto con forza salvaguardare un principio chiaro - prosegue Barcaioli - ovvero che chi ha meno non deve farsi carico di errori passati. Le fasce più povere non pagano il risanamento della sanità, anzi, potranno beneficiare di un miglioramento dei servizi senza subirne il peso economico.
    Questa è un'operazione di responsabilità che tutela il diritto alla salute di tutti i cittadini umbri".
    "L'alternativa sarebbe stata il commissariamento, con un incremento generalizzato delle aliquote e una riduzione dei servizi, scenario che la Regione ha evitato grazie a una gestione attenta e ponderata. Il sistema sanitario pubblico - conclude - va difeso con scelte responsabili e lungimiranti".
   
   

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