"La Giunta regionale - spiega
l'ente in una sua nota - ha approvato una manovra da 90 milioni
di euro per coprire il disavanzo sanitario dell'Umbria ed
evitare il commissariamento, scongiurando così l'aumento
indiscriminato delle aliquote fiscali e dei ticket sanitari. Un
intervento necessario per garantire stabilità finanziaria al
sistema sanitario umbro e migliorare i servizi senza gravare
sulle fasce più deboli della popolazione".
"Abbiamo ereditato una situazione di bilancio insostenibile -
sottolinea nella nota l'assessore regionale al Welfare, Fabio
Barcaioli - e la presidente Proietti ha più volte sottolineato
come questa manovra, seppur sofferta, sia stata l'unica strada
possibile per proteggere i cittadini da un intervento drastico
dello Stato. Abbiamo lavorato affinché il risanamento avvenisse
in modo progressivo e sostenibile, evitando di colpire le fasce
di reddito più basse e garantendo l'equità sociale".
Barcaioli chiarisce come la revisione dell'addizionale Irpef
sia stata calibrata con attenzione: "Chi ha un reddito fino a
15mila euro non pagherà un centesimo in più, mentre per chi si
trova nella fascia tra 16mila e 20mila euro l'incremento sarà
estremamente contenuto: circa 1,60 euro al mese per chi guadagna
16mila euro, circa 4,90 euro per chi ne percepisce 18mila e
circa 8,10 euro per chi ha un reddito di 20mila euro. Cifre che
dimostrano chiaramente come l'aumento sia sostenibile e
distribuito in modo equo".
"Abbiamo voluto con forza salvaguardare un principio chiaro -
prosegue Barcaioli - ovvero che chi ha meno non deve farsi
carico di errori passati. Le fasce più povere non pagano il
risanamento della sanità, anzi, potranno beneficiare di un
miglioramento dei servizi senza subirne il peso economico.
Questa è un'operazione di responsabilità che tutela il diritto
alla salute di tutti i cittadini umbri".
"L'alternativa sarebbe stata il commissariamento, con un
incremento generalizzato delle aliquote e una riduzione dei
servizi, scenario che la Regione ha evitato grazie a una
gestione attenta e ponderata. Il sistema sanitario pubblico -
conclude - va difeso con scelte responsabili e lungimiranti".
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