"Non possiamo rassegnarci all'idea
che si possa morire mentre si lavora. L'obiettivo di ridurre gli
infortuni sul lavoro deve essere un traguardo concreto da
raggiungere insieme, con responsabilità e determinazione. La
sicurezza deve essere una cultura diffusa, non solo un obbligo
normativo, vogliamo premiare le imprese virtuose e allo stesso
tempo rafforzare i controlli perché lavorare deve essere un
diritto sicuro". E' quanto ha affermato la presidente della
Regione Umbria, Stefania Proietti, intervenuta ieri, 15 aprile,
alla riunione del Comitato regionale per la sicurezza nei luoghi
di lavoro, tenutasi nella sede della Regione di palazzo
Broletto, con il coordinamento della direttrice Salute e welfare
Daniela Donetti e del responsabile del servizio regionale
Prevenzione Salvatore Macrì.
Un incontro partecipato, tra gli altri, dai rappresentanti
di: Regione, aziende sanitarie, sindacati, Inail, Inps, vigili
del fuoco, organismi paritetici, ordini e collegi professionali,
ispettorati del lavoro, parti sociali e associazioni datoriali.
Dai dati presentati - riferisce una nota della Regione -
emerge che in Umbria gli infortuni sul lavoro, seppur in leggera
flessione, restano comunque superiori alla media nazionale.
Criticità si riscontrano soprattutto nei comparti delle
costruzioni e dell'agricoltura, ambiti nei quali si concentra la
maggior parte di infortuni gravi o mortali, ma anche nelle
piccole imprese e tra i lavoratori precari e stranieri. Nel
corso della riunione è stato annunciato il mantenimento del
piano di vigilanza 2025 che tra le altre tematiche dà ampio
spazio alla formazione nelle scuole, per educare i giovani alla
cultura della sicurezza. I nodi principali emersi durante
l'incontro sono la carenza di organico, la necessità di
formazione linguistica per i lavoratori stranieri, le criticità
negli appalti a cascata e l'invecchiamento della popolazione
lavorativa. Tra le proposte avanzate vi sono quella di
sviluppare maggiormente il lavoro con le scuole, rafforzare
l'attività di promozione della salute nei luoghi di lavoro,
favorire meccanismi di premialità delle aziende virtuose,
rendere concreto il ruolo dei Rappresentanti dei lavoratori per
la sicurezza, introdurre certificati di competenza in sicurezza
per imprenditori, dare incentivi economici alle imprese che
investono nella formazione e creare una lista pubblica delle
aziende virtuose.
La riunione si è chiusa con un impegno condiviso: fare rete.
Rafforzare la collaborazione tra istituzioni, scuola, imprese e
sindacati per trasformare la sicurezza sul lavoro da emergenza
quotidiana a valore strutturale.
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