"Come faccio io a fidarmi di un presidente del Consiglio", Luca Tonino, "che al tempo stesso è segretario del Pd? Scelga cosa vuol fare da grande, immagino il consigliere regionale". Così il consigliere comunale di Aosta Bruno Giordano (Lega) durante la conferenza stampa convocata da tutta la minoranza il giorno dopo lo "storico" abbandono dell'aula per protestare contro la "censura" subita dalla conferenza dei capigruppo. "Il nostro - ha detto Giordano - non è un gesto di resa, ma di sfida, che non finisce qua. Se questi signori non capiscono che il capitano-giocatore non può fare il giudice-arbitro, si facciano un esame di coscienza".
"Se al posto della giunta Nuti - ha attaccato Paolo Laurencet (Forza Italia) - ci fosse stata una giunta di centrodestra, che cosa si sarebbe scritto, cosa si sarebbe detto di questa situazione? Forse si sarebbe detto che è finta democrazia e che ci sono i fascisti in comune". Laurencet ha anche proposto una raccolta firme - "l'obiettivo è di andare oltre le 1.000" - per "apportare della variazioni" al meccanismo.
Sergio Togni (Lega) ha illustrato i temi delle cinque iniziative che non sono state ammesse: dall'"incuria" nella gestione del verde pubblico alla vocazione turistica della città, passando per l'audizione del sindaco Nuti e degli assessori Sartore e Cometto in terza e quarta commissione del Consiglio Valle. "E' da tempo - denuncia Togni - che abbiamo difficoltà in tutte le capigruppo, addirittura la maggioranza ci cambia l'impegnativa".
La maggioranza ha ritenuto che le cinque iniziative siano 'repliche' di altre già presentate: "Continuiamo a presentare argomenti simili perché sono tre anni che i problemi della città non vengono affrontati e risolti", ha detto Giovanni Girardini (La renaissance valdôtaine). "Abbiamo chiesto solo il coraggio di rivedere alcune posizioni problematiche rispetto alle loro progettualità. Non ci prendono nemmeno in considerazione".
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