"Ricordare le vittime della Shoah è
un'occasione per riflettere sull'importanza di preservare i
valori fondamentali della dignità umana, della libertà e del
rispetto. La nostra epoca è profondamente segnata da conflitti,
con tragedie umanitarie che si stanno consumando in molte parti
del mondo: la nostra riflessione su quanto accaduto non è quindi
solo un dovere verso il passato, ma uno strumento per prevenire
l'odio e la discriminazione". Così il presidente del Consiglio
Valle, Alberto Bertin, in apertura dei lavori dell'Assemblea,
commemorando il Giorno della Memoria, in occasione dell'80/o
anniversario della liberazione del campo di concentramento di
Auschwitz da parte delle truppe sovietiche avvenuta il 27
gennaio 1945. La ricorrenza è stata istituita in Italia dalla
legge 211 del 20 luglio 2000 per "ricordare la Shoah, le leggi
razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli
italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la
morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi,
si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della
propria vita hanno salvato altre vite e protetto i
perseguitati".
Il presidente della Regione, Renzo Testolin, ha detto: "Una
questione che cova ancora sotto la cenere e che potrà
riattivarsi in qualsiasi momento se non prestiamo la dovuta
attenzione. Il ruolo delle istituzioni è quello di trasmettere
alle nuove generazioni i percorsi che possono incontrare nella
loro vita, facendo loro metabolizzare i concetti
sull'atteggiamento che bisogna avere nei confronti del prossimo:
sentimenti di accoglienza, di solidarietà che devono
manifestarsi nel concreto del quotidiano. L'attenzione deve
sempre essere alta, soprattutto nei cambiamenti che sembrano
impercettibili, ma che poi si trasformano in qualcosa di
irreversibile: quando ci si abitua ai comportamenti non
corretti, si rischia di sottovalutarli. E questo può portare
alle conseguenze che la storia ci ha messo di fronte".
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