Le autorità francesi non prenderanno parte alla consultazione transfrontaliera avviata dalla Regione Valle d'Aosta per il Piano regionale dei trasporti 2024-2035 che, nel suo scenario evolutivo, prevede anche la realizzazione di una seconda canna del traforo del Monte Bianco. I termini per depositare osservazioni alla Valutazione ambientale strategica (Vas) del documento - presentato l'estate scorsa - sono scaduti negli ultimi giorni di gennaio.
La Francia è stata interpellata tramite la direzione generale valutazioni ambientali del ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica. La comunicazione ufficiale della volontà di Parigi di non partecipare alla consultazione è arrivata a Roma lo scorso 24 dicembre. Da sempre 'fredda' sull'ipotesi di un raddoppio del traforo del Monte Bianco, la Francia potrà chiaramente intervenire in futuro sulla questione.
Nel frattempo però questa comunicazione rende meno complicato l'iter del Piano regionale dei trasporti della Valle d'Aosta. La Regione sarà impegnata nelle prossime settimane a dare una risposta alle osservazioni pervenute da alcuni enti e associazioni e poi il documento potrà essere esaminato dal Consiglio Valle. "Continua l'iter previsto per l'approvazione del nuovo Piano regionale dei trasporti, l'obiettivo politico è concludere questa fase entro la primavera 2025", dichiara l'assessore regionale ai Trasporti, Luigi Bertschy.
La seconda canna del traforo del Monte Bianco, secondo il Piano regionale dei trasporti 2024-2035 della Valle d’Aosta, sarebbe un “intervento di separazione fisica delle due direzioni di marcia, senza aumento della capacità stradale”, utile ad aumentare la sicurezza e a consentire interventi di manutenzione senza blocchi del traffico. Il piano prevede, tra l’altro, una linea metrobus Aosta-Courmayeur, una galleria autostradale a Hône, un casello autostradale nella zona Sud di Aosta e i collegamenti intervallivi Platta de Grevon-Cogne e del vallone delle Cime Bianche.
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