Un'Europa con le Regioni per
migliorare la coesione europea: è il messaggio lanciato dai
presidenti dei Consigli regionali di Valle d'Aosta, Puglia e
Sardegna, Alberto Bertin, Loredana Capone e Michele Pais, e dal
presidente della Conferenza delle Assemblee legislative
regionali europee, Rachid Madrane, intervenuti al convegno sulla
rappresentanza e i processi decisionali dell'Unione europea
visti dall'ottica dei parlamenti regionali. L'iniziativa che si
è svolta ieri, organizzata dal Consiglio Valle con il patrocinio
della Conferenza dei presidenti e dell'Università della Valle
d'Aosta, è stata un'occasione per riflettere sugli strumenti di
democrazia, rappresentanza e partecipazione previsti
dall'ordinamento dell'Unione e di soffermarsi anche sul ruolo
specifico dei parlamenti regionali nel complesso quadro
istituzionale e procedurale dell'Unione.
"Le Regioni, tramite i propri organi di indirizzo,
legislativi ed esecutivi, devono farsi portavoce e parte attiva
delle istanze dei territori, per bilanciare l'influenza
crescente dell'Unione anche nelle materie di competenza
regionale, innestando un circolo virtuoso di partecipazione", ha
detto il presidente del Consiglio Valle, Alberto Bertin. "Quanto
più la legislazione e le politiche dell'Ue saranno il frutto
dell'apporto delle istanze regionali, tanto meglio si
adatteranno ai territori e alle comunità che ne saranno i
destinatari".
"L'Europa con le Regioni - rilancia la presidente del
Consiglio regionale della Puglia, Loredana Capone - è un'Europa
che riesce a superare le disuguaglianze che ci sono tra i vari
territori intervenendo sia dal punto di vista economico e
finanziario sia dal punto di vista civile e sociale, attraverso
una maggiore partecipazione dei cittadini. La pandemia ci ha
insegnato che l'Europa è importante: sulla sanità pubblica,
sulle attività di impresa, sulla ricerca e sull'innovazione può
davvero aiutare tanto. Allora anche attraverso il Comitato
europeo delle Regioni ci stiamo interrogando su come migliorare
la politica della coesione per dare maggiore spazio ad una
migliore rapporto tra i territori, tra giovani e adulti e tra
diversi generi. Ci auguriamo che tutto questo possa portare un
beneficio non solo alla singola Regione ma all'Europa tutta".
Per il presidente del Consiglio regionale della Sardegna,
Michele Pais, "bisogna cercare di superare la sfiducia che i
cittadini hanno nei confronti di una istituzione che sentono
lontana. Quindi è necessario rafforzare questo rapporto, questo
legame tra le Regioni e le Autonomie locali e i processi
decisionali dell'Unione europea. La legge 234 del 2012 ha in
qualche maniera regolato la nostra partecipazione ai processi
decisionali dell'Unione europea, però occorre renderla più
efficace, più incisiva e questo si fa solamente facendo in modo
che le Regioni e le Autonomie locali abbiano sempre più peso
all'interno dell'Europa",
A rafforzare la loro posizione, il presidente della Calre,
Rachid Madrane, organismo che riunisce 72 presidenti di
Assemblee legislative delle Regioni europee, che ha sottolineato
il "ruolo chiave dei Parlamenti regionali: bisogna
imperativamente che le Regioni con competenze legislative
entrino nel processo decisionale, prima che l'Unione europea
assuma le decisioni, perché sono la voce della storia, delle
specificità, delle culture dei territori".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA