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Forza Italia, 'il nodo è trasferire traffico da SS26 ad A5'

Forza Italia, 'il nodo è trasferire traffico da SS26 ad A5'

"Regione intervenga per favorire l'accessibilità autostradale"

AOSTA, 11 febbraio 2025, 17:21

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Il nodo cruciale per noi è trasferire parte del traffico dalla strada statale 26 all'autostrada. Non possiamo più accettare a tal riguardo discussioni prive di fondamenta tecniche e amministrative". Lo dichiarano i consiglieri di Forza Italia che hanno presentato delle osservazioni nell'ambito della procedura di Vas del Piano regionale dei trasporti.
    "La Regione, giustamente, destina per il trasporto collettivo circa 60 milioni di euro all'anno di spese correnti - proseguono Pierluigi Marquis, Mauro Baccega e Christian Ganis - mentre per la mobilità su gomma dei mezzi privati, che rappresenta poco meno del 90% degli spostamenti, l'attenzione è pressoché nulla.
    È quindi necessario che la Regione intervenga direttamente per favorire l'accessibilità autostradale ai valdostani". "Anche il tema ferroviario - proseguiono - è prioritario. Nel 2026, quando forse ci verrà restituita la ferrovia elettrificata, i tempi per raggiungere Torino o gli aeroporti corrisponderanno indicativamente a quelli di prima, con una forte penalizzazione del turismo e dell'economia. Il modo di fare turismo è cambiato: i soggiorni sono sempre più brevi e chi arriva dall'Europa e da altre parti del mondo impiega con il trasporto collettivo metà del suo tempo di vacanza solo per entrare e uscire dalla Valle d'Aosta. Sarà quindi altresì fondamentale che l'aeroporto Corrado Gex sviluppi l'attività di movimentazione di voli charter per un turismo di nicchia. Senza una rete di trasporti efficiente è difficile attrarre visitatori e garantire alla Valle d'Aosta approvvigionamento di forza lavoro qualificata".
    In conclusione "se non si interviene con una programmazione lungimirante, la Valle d'Aosta rischia un nuovo isolamento. Non possiamo limitarci a soluzioni tampone: servono investimenti mirati e una politica del 'fare'".
   

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