"Nonostante un periodo di significative e sofferte tensioni con il presidente della Società azionista, il management di Cva ha proseguito nella sua opera di gestione, portando a termine un mandato caratterizzato da difficoltà e tensioni di mercato, e raggiungendo uno sviluppo industriale e risultati di bilancio in continua crescita, dati questi che dovrebbero essere il primario elemento di verifica da parte dell'azionista in merito al buon operato del management.
Di tutto ciò, Rosset non fa mai alcun cenno. Questo è forse il segno più evidente di una sua difficoltà ad armonizzare una visione amministrativa della Società in house che al tempo presiedeva, con il ruolo di azionista di una grande Società pubblica, che però opera in un mercato complesso ed estremamente dinamico". Lo scrivono i vertici di Cva nella lettera inviata alla quarta commissione in replica alla missiva dell'ex presidente di Finaosta, Nicola Rosset, che ha scatenato forti polemiche politiche nelle scorse settimane.
"Si tratta di una visione che Rosset ha voluto presentare come seria e rigorosa - prosegue Cva - ma che, a un esame più attento, ci pare riveli una sostanziale tendenza a privilegiare i formalismi e a evitare le assunzioni di responsabilità, anche a rischio di perdere di vista l'obiettivo sostanziale, ovvero quello di preservare e far crescere il valore della Società pubblica di cui si è azionisti".
"Rammarica che questa difficoltà di comunicazione - si conclude la lettera - non sia stata risolta con il dialogo, durante il mandato. Mentre osserviamo che i rapporti con i nuovi vertici di Finaosta sono orientati a una fattiva collaborazione, rammarica che la vicenda descritta nella Lettera e da noi commentata possa essere oggi usata, forse anche strumentalmente, nel dibattito politico. Come Amministratori protempore di Cva, riteniamo che il Gruppo sia un grande patrimonio di tutti i valdostani: un patrimonio economico, industriale, e professionale, e che merita di essere preservato".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA