Papa Francesco ha nominato il cardinale designato Silvano Maria Tomasi suo delegato speciale per il Sovrano Militare Ordine di Malta, al posto del cardinale Angelo Becciu, dimessosi in seguito alle inchieste sull'uso dei fondi della Segreteria di Stato vaticana.
"La prego di voler svolgere l'ufficio di mio Delegato fino alla conclusione del processo di aggiornamento della Carta Costituzionale e del Codice Melitense e comunque fino a quando lo riterrò utile per l'Ordine stesso", scrive il Papa nella lettera inviata a Tomasi, 80 anni appena compiuti, scalabriniano, ex osservatore permanente della Santa Sede presso l'Ufficio Onu di Ginevra, che riceverà la porpora nel concistoro del prossimo 28 novembre.
Il Pontefice spiega nella missiva che, "dopo aver accettato le dimissioni" di Becciu, nomina Tomasi suo delegato speciale "col compito di collaborare, per il maggior bene dell'Ordine, con S.E. Fra' Ruy Gonçalo do Valle Peixoto de Villas Boas, Luogotenente interinale e Gran Commendatore, e col prossimo Gran Maestro opportunamente eletto". "Ella godrà di tutti i poteri necessari per decidere le eventuali questioni che dovessero sorgere per l'attuazione del mandato ad Ella affidato, per ricevere il giuramento del prossimo Gran Maestro e sarà il mio esclusivo portavoce per tutto ciò che attiene alle relazioni tra questa Sede Apostolica e l'Ordine", aggiunge Bergoglio.
L'attesa è quindi ora per il Consiglio compito di Stato che il prossimo 7 novembre è chiamato a eleggere il nuovo Gran Maestro dell'Ordine, successore di Fra' Giacomo Dalla Torre, morto lo scorso 29 aprile. "Il Santo Padre è preoccupato nel seguire il buon lavoro dell'Ordine di Malta che è impegnato su vari fronti, come l'assistenza ai rifugiati e alle persone ai margini della società, e che sta facendo un servizio di assistenza umanitaria veramente a tante persone", spiega Tomasi a Vatican News.
Oltre al lavoro sulla "riforma delle costituzioni, per adattarle e aggiornarle in modo da essere efficienti oggi, senza perdere la ricchezza della tradizione passata", per il neo-delegato pontificio "c'è bisogno di prepararsi per l'elezione di un nuovo Gran Maestro, dopo la morte di Fra' Giacomo Dalla Torre, che aveva cominciato questo cammino di riforma e di unificazione di tutte le anime dell'Ordine, ossia di tenere in buona armonia le varie tradizioni culturali in cui vivono i membri dell'Ordine".
"C'è la voglia, anche da parte dell'Ordine stesso, di rinnovare l'impegno di servizio e l'efficacia di questo impegno in maniera trasparente e maniera chiara - aggiunge -, tenendo presente le sensibilità di tutti i gruppi, perché l'Ordine, naturalmente, è universale ci sono americani e tedeschi italiani francesi e così via, bisogna basarsi sulla tradizione dell'Ordine per mantenere uno spirito di efficienza e di unità che sia in linea soprattutto col Vangelo".
Intanto, oggi all'Angelus, il Papa ha lanciato un nuovo appello per la fine degli scontri armati nella regione caucasica del Nagorno-Karabakh, che, ha detto Francesco, "si susseguono a fragili tregue, con tragico aumento delle vittime, distruzioni di abitazioni, infrastrutture e luoghi di culto, coinvolgimento sempre più massiccio delle popolazioni civili. È tragico!".
"Vorrei rinnovare il mio accorato appello ai responsabili delle parti in conflitto - ha proseguito -, affinché 'intervengano quanto prima possibile, per fermare lo spargimento di sangue innocente': non pensino di risolvere la controversia che li oppone con la violenza, ma impegnandosi in un sincero negoziato, con l'aiuto della Comunità internazionale". "Da parte mia - ha aggiunto il Pontefice -, sono vicino a tutti quelli che soffrono e invito a chiedere l'intercessione dei Santi per una stabile pace nella regione". E ha concluso: "preghiamo anche per le popolazioni dell'area del Mar Egeo che due giorni fa sono state colpite da un forte terremoto".
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