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Amico di papi e presidenti, Victor Simpson racconta la sua vita

Amico di papi e presidenti, Victor Simpson racconta la sua vita

Alla Stampa Estera il libro dello storico vaticanista di Ap

ROMA, 28 settembre 2023, 18:40

Redazione ANSA

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Newyorkese di origini ebraiche è stato un grande giornalista della vecchia scuola, quella dove si lavorava con la macchina da scrivere e non con il pc, che non aveva internet o i social per cercare o diffondere le notizie.
    In altri termini quella scuola di giornalismo fatta di rapporti personali come quello che ebbe con Papa Giovanni Paolo II.
    E' Victor Simpson, a lungo giornalista della Associated Press per la quale ha coperto anche il mondo vaticano. Il giornalista ha ora deciso di raccontare la sua storia in "Vita di un reporter, tra papi, presidenti, ribelli, reietti e terroristi" (Fefè Editore).
    Simpson racconta la sua vita professionale, con gli aneddoti e i 'dietro le quinte' delle grandi notizie che portavano la sua firma, ma anche quella privata e del quasi mezzo secolo trascorso nell'amata Roma dove vide uccidere la figlia dodicenne nell'attentato di Fiumicino del dicembre 1985. Un dolore e un orrore che, a quasi quaranta anni dagli eventi, "non è facile superare", dice.
    "Un uomo di frontiera" è stato definito nella presentazione del libro che si è tenuta oggi pomeriggio presso la sede della Stampa Estera a Roma.
    Simpson fu invitato ad un pranzo con Papa Wojtyla durante un viaggio apostolico internazionale, un unicum nella vita professionale di un vaticanista. Fu sempre Giovanni Paolo II poi a farlo chiamare dal suo segretario, don Stanislaw Dziwisz, durante un volo papale per rispondere solo a lui ad una domanda alla quale il Pontefice non aveva risposto davanti a tutti gli altri colleghi. Una esclusiva mondiale, anche in questo caso.
    Nel libro Simpson racconta anche l'intervista mancata: era stato invitato dalla moglie di Giorgio De Chirico nella loro casa per una intervista ma, una volta arrivato, trovò una persona anziana, con la vestaglia e sulla sedia a rotelle, che guardava i cartoni animati. Scelse di non fare l'intervista e chiese al fotografo di mettere via le foto per non mettere in difficoltà l'anziano artista. Una scelta che "forse oggi sarebbe inimmaginabile", è stato detto nel corso della presentazione del libro.
    Victor ricorda i tanti personaggi incontrati nella sua vita professione e in particolare la figlia di Iosif Stalin, e l'intervista che fece con lei che era scappata negli Stati Uniti: "una donna che aveva sofferto molto", commenta il giornalista.
   

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