"Tutti sperimentiamo la
fragilità della nostra vita, che spesso rimuoviamo, pensiamo sia
aliena alla nostra condizione mentre in realtà ne è sempre
parte. Tutti abbiamo bisogno di protezione e quando questa non
c'è ci sentiamo abbandonati e senza valore". Lo afferma il
cardinale presidente della Cei, Matteo Zuppi, nella prefazione
al libro "Ite ad Joseph" (Andate da Giuseppe), un libro scritto
per le edizioni Ares da Antida Pozzi.
Al centro del libro la figura e la devozione a San Giuseppe,
che la Chiesa celebra domani 19 marzo. "Giuseppe - sottolinea
ancora il card. Zuppi - si mette a servizio. La sua grandezza è
proprio questa: fare grandi gli altri, Maria e Gesù con il suo
amore concreto. Prende con sé Maria, la custodisce dalla
violenza di Erode, diventa straniero in Egitto".
Il testo, fin dal titolo, è un invito a ricordarsi in tutte
le vicissitudini che san Giuseppe, prima di essere un santo
molto amato dai fedeli di tutto il mondo, a partire da Papa
Francesco che ha una piccola statua del santo nel suo
appartamento a Santa Marta, "è un padre buono e pieno di
premure, su cui si può sempre contare", si sottolinea nel libro.
"Ite ad Joseph, Andate da Giuseppe" erano le parole con cui
il faraone ordinava agli egiziani, afflitti dalla carestia, di
rivolgersi a Giuseppe, viceré d'Egitto e figlio del patriarca
Giacobbe. "Andate da Giuseppe" sono le parole con cui la Chiesa,
insieme con le suppliche alla Vergine si rivolge all'altro
Giuseppe, lo sposo di Maria di Nazareth e padre terreno di Gesù.
Nella sua storia straordinaria-ordinaria di San Giuseppe ci
sono "modelli e spunti di tenerezza e di quella speranza che il
Patrono della Chiesa universale diffonde nel mondo con lo stile
silenzioso e concreto della sua vita", si spiega ancora nel
volume.
Il libro raccoglie anche gli Inni, le preghiere e le
devozioni; è arricchito anche dalle parole, dedicate al santo
falegname di Nazaret, dai santi, dai pontefici, a partire da
Papa Francesco.
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