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'Manipolazioni e blasfemia, così Rupnik abusava usando Dio'

'Manipolazioni e blasfemia, così Rupnik abusava usando Dio'

'Stupri sacri', tecniche raffinate anche per sfruttamento lavoro

ROMA, 22 marzo 2025, 14:24

Redazione ANSA

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(di Nina Fabrizio) Manipolazioni, blasfemie, sottili sistemi di controllo su ogni aspetto della vita: l'abbigliamento, il cibo, il lavoro, il distacco dalla famiglia.
    Un sistema raffinato che rendeva le suore doppiamente vittime: schiave sessuali e schiave delle produzioni di mosaici negli atelier artistici di Marko Rupnik. Un sistema perverso, di cui la Chiesa si è accorta troppo tardi secondo l'avvocato Laura Sgrò che sta conducendo per conto delle vittime una battaglia legale durissima: dopo anni di omissioni, negligenze, ritardi, è stato aperto un procedimento contro Rupnik nel Foro canonico. La cui storia, proprio mentre importanti sviluppi si attendono dalla Dottrina delle Fede, la legale ha ora deciso di mettere nero su bianco nel libro-inchiesta sugli abusi dell'ex gesuita e noto artista sloveno, "Stupri sacri. Le storie di Gloria, Mirjam, Samuelle e di tante altre suore che si sono ribellate agli abusi dentro la Chiesa" (Rizzoli). A sfogliarlo, vengono i brividi. "Mi baciò sulla bocca e sul seno dicendomi che così baciava l'altare dove celebrava l'eucarestia", racconta Gloria, una delle vittime. Una sovrapposizione blasfema tra atto sessuale e liturgia che rappresenta "l'essenza del trasbordo ideologico - scrive Sgrò -, dove il sacro viene utilizzato per legittimare la violenza. Dio usato per abusare". La manipolazione si estendeva fino a distorcere il concetto stesso di Trinità. Gloria ha ricordato come Rupnik le dicesse che il loro rapporto "non era esclusivo ma a immagine della Trinità, quindi senza possesso", utilizzando uno dei più profondi misteri della fede cristiana per giustificare i rapporti sessuali di gruppo.
    "Il caso Rupnik - afferma Sgrò - è uno degli scandali che la Chiesa con più forza vuole nascondere sotto il tappeto. Padre Marko Rupnik è accusato di abusi sessuali, psicologici e spirituali su donne consacrate appartenenti alla Comunità Loyola, da lui fondata con la suora Ivanka Hosta negli anni Ottanta in Slovenia". Le accuse iniziarono a emergere nel 2021, quando Gloria per prima ne denunciò i comportamenti gravemente abusanti, inclusa la manipolazione spirituale e l'uso della confessione come mezzo per giustificare atti sessuali. Quello che emerge è un vero e proprio sistema, "fondato sulla capacità di trasformare la libera scelta vocazionale delle suore in una forma di sottomissione totale - si legge -, attraverso un meccanismo che ribalta il senso stesso della Regola di Benedetto. Infatti, se la Regola benedettina parla di obbedienza come strumento di crescita spirituale all' interno di una comunità che protegge e sostiene, nel 'sistema Rupnik' l'obbedienza diventa uno strumento di totale annientamento".
    Racconta Gloria: "ero completamente confusa, lui era il mio direttore spirituale, nonché della Comunità Loyola: mi sentivo in trappola non potendo parlarne con nessuno". Il processo di assoggettamento iniziava sin dai primi contatti. Klara ha ricordato come Rupnik, quando lei aveva solo sedici anni, "cercava di stabilire un contatto con me confidandomi di essere un artista". C'era poi la creazione di una gerarchia interna alla Comunità che rafforzava il sistema di controllo.
    Mirjam ha descritto come la Comunità Loyola venne divisa in due gruppi: "Il primo, composto dalle sorelle più forti che potevano decidere sulla vita delle altre sorelle; le seconde, considerate meno forti, meno brave, meno spirituali".
    Ma c'è anche un altro aspetto che emerge: lo sfruttamento che Rupnik faceva delle consacrate anche per la realizzazione delle imponenti opere d'arte e l'oscuro ruolo, nella complessa organizzazione economica, di società come la Marossoroblu, costituita nel 2021. "Per quanto riguarda i costi delle opere - svela Sgrò - , le cifre sono impressionanti: Il lavoro al santuario di Padre Pio è costato ai frati minori cappuccini più di sei milioni di euro (il cantiere è stato aperto dal 2009 al 2013), secondo quanto riferisce una fonte interna al santuario".
   
   

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