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Pizzaballa, l'ingiustizia che ci opprime è pesante

Pizzaballa, l'ingiustizia che ci opprime è pesante

Il cardinale di Gerusalemme, 'non abbiamo paura di denunciare'

CITTÀ DEL VATICANO, 17 aprile 2025, 11:38

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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"Il male che sperimentiamo è reale, il dolore del nostro popolo è profondo, l'ingiustizia che ci opprime è pesante. E non dobbiamo avere paura di riconoscerlo e denunciarlo". Lo ha detto il patriarca latino di Gerusalemme, card. Pierbattista Pizzaballa, nell'omelia della messa del Giovedì Santo, celebrata questa mattina al Santo Sepolcro.
    Il patriarca, riferisce il Sir, ha esortato i fedeli a "mettersi alla scuola del Cenacolo" nella quale impariamo "la consapevolezza" che il Signore "vive la sua ora con grande speranza, che non è ingenuo ottimismo, ma profonda fiducia che le tenebre non possono sconfiggere la luce. Vorrei che potessimo vivere così il nostro presente, così oscuro e complicato".
    "Questo nostro tempo - ha ricordato Pizzaballa - ha fame. La nostra Terra Santa ha fame. In alcune parti del nostro Paese, ha fame persino nel vero senso della parola. Non è solo privata della sua dignità, ma anche del suo pane quotidiano, del suo pane terreno. Ma più di questo, abbiamo fame del pane che Gesù ci dà oggi, che è Lui stesso, che si offre per la nostra redenzione. Vogliamo costruire la nostra vita sulla roccia di Cristo. Abbiamo fame di giustizia, è vero. Ma non della giustizia degli uomini, che sempre manca, che sempre delude e che sempre ci renderà affamati. Desideriamo ardentemente la giustizia che sgorga dal cuore di Gesù".
    "Non permettiamo dunque alla paura e alla rassegnazione di rallentare o fermare il corso del Vangelo nel nostro Paese.
    Insistiamo nel costruire relazioni fraterne e legami di comunione tra noi e con tutti! Non c'è notte che l'amore non possa illuminare, non c'è fallimento che la croce non possa trasformare, non c'è ferita che la Pasqua non possa trasfigurare", ha concluso il cardinale.
   

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