(di Agnese Malatesta)
Cucinare con il cuore ma anche con la
testa che se c'è è meglio, fin dall'acquisto dei prodotti: con
questo messaggio quattro noti chef - Cristina Bowerman, Roy
Caceres, Ciccio Sultano, Andrea Incerti Vezzani - aderiscono a
titolo gratuito alla campagna 'Conosci la sua storia?' a favore
della filiera etica in agricoltura contro lo sfruttamento
lavorativo. Una campagna nata nell'ambito del progetto
'Presidio' di Caritas Italiana per la tutela dei lavoratori e le
lavoratrici, attivo dal 2014.
Dagli chef, quattro video-ricette, disponibili su YouTube,
per preparare altrettanti piatti a base di frutta e verdura con
lo sguardo rivolto non solo al valore e alla qualità
nutrizionale del prodotto ma anche al rispetto di chi lo
produce. La campagna è stata presentata oggi, nel pomeriggio,
nel ristorante romano di Roy Caceres; presente anche la chef
Bowerman e in collegamento Incerti Vezzani. Ad illustrare
l'iniziativa Oliviero Forti, responsabile immigrazione di
Caritas Italiana (questo tipo di sfruttamento lavorativo chiama
particolarmente in causa i migranti) e Caterina Boca,
responsabile del progetto Presidio, per i quali è necessario
impegnarsi per una cultura del cibo e del lavoro, in modo da
favorire integrazione e costruire un sistema di legalità e
giustizia.
Cuore e testa quindi in cucina e al mercato. Perché frutta e
verdura non sono solo alimenti ma creano relazioni, cultura,
impegno.
Per lo chef Vezzani, "più si riesce ad avere informazioni
sull'attenzione che il coltivatore può avere per i suoi
prodotti, più facile è trasmetterlo nel piatto ed allo stesso
tempo al cliente. Bisogna tenere in considerazione quanta fatica
può fare un agricoltore per ottenere un prodotto, non è
sufficiente piantare, la pianta va curata. Non ci rendiamo conto
che il valore che noi diamo ad un ortaggio è veramente troppo
poco". "Quando andiamo a comprare l'anguria - dice la chef
Bowerman - e vediamo prezzi stracciatissimi, ad esempio 10
centesimi al chilo, ma quanto è stata pagata una persona che
l'ha raccolta sotto il sole? Ci troviamo di fronte ad un
dilemma: è eticamente corretto che un prodotto costi così
poco?". "Per uno chef come me che lavora con passione -
sottolinea Caceres - è molto importante il rispetto
dell'ingrediente come anche il rispetto per chi ha fatto
crescere questo prodotto". Lo chef Sultano si sofferma sulla
dimensione spirituale della convivialità a tavola, parla della
"pazienza, dell'amore e della campagna"; ricorda le donne che
"mangiavano frutta secca, si raccontavano e pregavano tra un
Padre Nostro e un'Ave Maria, raccontando di sé ma anche della
campagna e del suo futuro".
Ci sono accorgimenti che possono aiutare il consumatore a
scegliere un prodotto rispetto ad un altro tenendo in
considerazione il benessere personale e dell'ambiente, la
salvaguardando del ciclo naturale delle coltivazioni: acquistare
e consumare in base alla stagionalità del prodotto; evitare
acquisti a prezzi stracciati; privilegiare le certificazioni di
filiere. Meglio poi, se si conosce e si ha un rapporto umano con
il coltivatore.
Fra le iniziative della campagna 'Conosci la sua storia?'
anche la possibilità di apporre il logo presso la propria
attività quale adesione ai principi etici in agricoltura. Dal
2014 al 2021, il Progetto Presidio ha visto la partecipazione di
quasi 30 Caritas Diocesane; i lavoratori assistiti sino ad oggi
sono stati circa 8 mila. Il Progetto è attivo nella lotta alla
precarietà dell'accoglienza dei lavoratori (spesso vivono in
auto, in baracche, senza elettricità e servizi igienici); alle
tariffe di 'ingresso' che deve pagare il lavoratori (dai 200 ai
500 euro) o ad una quota dei compensi giornalieri (fra il 10 e
il 50% della paga); al caporalato e alla ricattabilità dei
lavoratori a cui sono sottoposte soprattutto le donne.
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