Innovazione e
sostenibilità: sono le due chiavi di crescita dell'edilizia di
culto, un settore in trasformazione e che riscuote sempre più
interesse anche in vista del Giubileo del 2025. Il tema sarà
presentato a Koinè, la XX International Exhibition for the
Religious World, organizzata dal gruppo Ieg. Dal 13 al 15
febbraio 2023, il quartiere fieristico di Vicenza ospiterà
infatti i massimi esperti del settore dell'edilizia di culto,
per tre giornate di studio. Guidati dalle linee del Dicastero
Pontificio per la Cultura e l'Educazione e dall'Ufficio
Nazionale per i Beni Culturali e l'Edilizia di Culto della
Conferenza Episcopale Italiana, in collaborazione con il
Politecnico di Torino, gli Ordini degli Architetti e Ingegneri e
il Collegio dei Geometri, le aziende e i professionisti del
settore presenteranno idee, progetti, soluzioni e casi di
successo.
Dalla green economy al rebuilding, riuso e rigenerazione dei
beni culturali ecclesiastici, dalla nuove linee di progettazione
alle novità nelle norme tecniche per le costruzioni, diversi
saranno i temi di interesse trattati. Con un'attenzione anche al
profilo economico, ad esempio i fondi europei e bandi regionali,
il foundraising e il crowdfunding.
Gli spazi esterni delle chiese, come i sagrati, sono poi
diventati essenziali, quando è stato possibile sfruttarli,
durante l'emergenza sanitaria legata al Covid per ridurre il
rischio di contagi e rendere possibile il distanziamento.
Allestiti e utilizzati in emergenza, ora questi spazi vanno
ripensati non più in un'ottica di 'precarietà', ma di 'ordinaria
stabilità'. Sfruttandoli non solo come luoghi di aggregazione,
ma anche come luoghi in cui avvengono le celebrazioni
liturgiche. Per questo Koinè Ricerca ha lanciato anche due
bandi: il primo è rivolto a tutti i professionisti in grado di
avanzare proposte che valorizzino le peculiarità delle aree
esterne in ottica di ordinaria stabilità per la vita delle
comunità, recuperando la dimensione devozionale di tali spazi
mettendola in connessione con quella liturgica. Un altro focus
riguarda invece col secondo bando gli spazi liturgici cosiddetti
"minori" delle chiese, come quelli di devozione dedicati alla
Madonna o al santo patrono.
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