E' ancora il canto di Natale più
diffuso non solo nelle chiese ma anche nelle piazze e nelle
feste di questi giorni: "Tu scendi dalle stelle". L'autore è
Alfonso Maria de' Liguori, "il più napoletano dei santi, il più
santo dei napoletani", come sottolinea in copertina il nuovo
libro a firma di Pippo Corgliano per le edizioni Ares.
Era nobile di famiglia e per lui si prospettava una grande
carriera come avvocato. E invece sarà tra gli uomini di Chiesa
più radicali nel dedicarsi ai più poveri dei poveri.
Sant'Alfonso Maria de' Liguori (1696-1787) era figlio del
comandante della flotta da guerra partenopea, avvocato
apprezzato, teologo, vescovo, infine santo e Dottore della
Chiesa. "Pare che fosse di costante buon umore (altrimenti che
napoletano sarebbe?), capace fino alla fine di sdrammatizzare i
malanni più fastidiosi", sottolinea l'autore. E' la storia
dunque di un brillante rampollo della borghesia napoletana, nei
tempi d'oro della città per la ricchezza e la cultura, che ad un
certo punto taglia i legami con il suo passato e la sua vita di
comodità per dedicarsi ad una vita più spirituale e al servizio
dei poveri.
"Sant'Alfonso ha coniugato il buonumore, la tenerezza,
l'accoglienza verso tutti, soprattutto i più umili, con una
grande intelligenza nel giudicare i comportamenti. Chi lo
conosceva era colpito soprattutto dal fatto che sapesse voler
bene, e infatti grazie a lui la confessione è cambiata, da
tribunale severo, a luogo della misericordia", sottolinea nella
prefazione la giornalista e scrittrice Costanza Miriano.
"Alfonso è un santo - sottolinea l'autore del libro, Pippo
Corigliano, che è stato per molti anni il portavoce dell'Opus
Dei in Italia - che meriterebbe di essere conosciuto molto di
più. Ho letto alcuni dei suoi libri e ascoltato sempre con molto
piacere le sue canzoni. Fa capire che la santità è allegria e
intelligenza aperte a Dio".
Sant'Alfonso fu beatificato il 15 settembre 1816 da Papa Pio
VII e canonizzato il 26 maggio 1839 da Papa Gregorio XVI. Papa
Pio IX lo ha proclamato dottore della Chiesa nel 1871 a soli 84
anni dalla morte, mentre Papa Pio XII nel 1950 gli conferì il
titolo di "Patrono di tutti i confessori e moralisti".
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