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Cristiani in Pakistan, l'attenzione del Parlamento italiano

Cristiani in Pakistan, l'attenzione del Parlamento italiano

Interrogazione in Commissione Esteri della Camera

ROMA, 27 luglio 2023, 19:29

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La situazione dei cristiani in Pakistan, e l'uso strumentale della legge sulla blasfemia, è all'attenzione del Parlamento italiano. In una interrogazione in Commissione Esteri della Camera è stato citato il caso di un cristiano, Zaki Masih, trentacinquenne, arrestato della polizia pakistana di Sagordha; l'uomo è stato accusato di blasfemia per aver condiviso un post su un social media, peraltro redatto da un musulmano. "L'accusa di blasfemia è spesso utilizzata in modo strumentale per danneggiare interessi economici individuali e familiari nell'ambito di controversie aventi natura non religiosa", ha sottolineato Paolo Formentini (Lega) che ha presentato l'interrogazione. "Gli attivisti che si battono per il rispetto dei diritti umani in Pakistan denunciano da tempo l'uso distorto e strumentale della legislazione anti-blasfemia contro gli appartenenti alle minoranze e ai settori più deboli della locale società; l'episodio riguardante Zaki non sarebbe stato il primo a Sagordha, località nella quale i cittadini cristiani hanno già subito questa accusa grave ed infamante, che ha ripercussioni anche sulle famiglie coinvolte", ha detto ancora Formentini chiedendo "quali iniziative il Governo intenda assumere, e in che tempi, per sensibilizzare le autorità del Pakistan rispetto all'uso distorto e strumentale che della locale legislazione anti-blasfemia viene fatto per danneggiare gli interessi economici e sociali degli appartenenti alle minoranze confessionali".
    Il sottosegretario agli Esteri Maria Tripodi ha assicurato che "la difesa della libertà religiosa e la protezione delle minoranze, tra le quali quelle cristiane, è una priorità di questo governo". Tripodi ha ricordato l'evento che si è tenuto a Palazzo Chigi il 13 luglio proprio sulla situazione dei cristiani in Pakistan, organizzato dall'inviato per la libertà religiosa Davide Dionisi, e che c'è un fondo, con una dotazione di 10 milioni e mezzo, per progetti di cooperazione allo sviluppo per interventi a favore delle comunità cristiane.
    Il fondatore dell'associazione dei cristiani pakistani in Italia, Shahid Mobeen, docente alla Pontificia Università Urbaniana, plaude alla possibilità di promuovere dei progetti per i cristiani perseguitati ma chiede per il futuro "la possibilità di accedere al fondo anche per i progetti delle università italiane dove i cristiani pakistani e di altri paesi asiatici ed africani possano venire a studiare come già accade per analoghi fondi stanziati in altri paesi europei".
   

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