La situazione dei cristiani in
Pakistan, e l'uso strumentale della legge sulla blasfemia, è
all'attenzione del Parlamento italiano. In una interrogazione in
Commissione Esteri della Camera è stato citato il caso di un
cristiano, Zaki Masih, trentacinquenne, arrestato della polizia
pakistana di Sagordha; l'uomo è stato accusato di blasfemia per
aver condiviso un post su un social media, peraltro redatto da
un musulmano. "L'accusa di blasfemia è spesso utilizzata in modo
strumentale per danneggiare interessi economici individuali e
familiari nell'ambito di controversie aventi natura non
religiosa", ha sottolineato Paolo Formentini (Lega) che ha
presentato l'interrogazione. "Gli attivisti che si battono per
il rispetto dei diritti umani in Pakistan denunciano da tempo
l'uso distorto e strumentale della legislazione anti-blasfemia
contro gli appartenenti alle minoranze e ai settori più deboli
della locale società; l'episodio riguardante Zaki non sarebbe
stato il primo a Sagordha, località nella quale i cittadini
cristiani hanno già subito questa accusa grave ed infamante, che
ha ripercussioni anche sulle famiglie coinvolte", ha detto
ancora Formentini chiedendo "quali iniziative il Governo intenda
assumere, e in che tempi, per sensibilizzare le autorità del
Pakistan rispetto all'uso distorto e strumentale che della
locale legislazione anti-blasfemia viene fatto per danneggiare
gli interessi economici e sociali degli appartenenti alle
minoranze confessionali".
Il sottosegretario agli Esteri Maria Tripodi ha assicurato
che "la difesa della libertà religiosa e la protezione delle
minoranze, tra le quali quelle cristiane, è una priorità di
questo governo". Tripodi ha ricordato l'evento che si è tenuto a
Palazzo Chigi il 13 luglio proprio sulla situazione dei
cristiani in Pakistan, organizzato dall'inviato per la libertà
religiosa Davide Dionisi, e che c'è un fondo, con una dotazione
di 10 milioni e mezzo, per progetti di cooperazione allo
sviluppo per interventi a favore delle comunità cristiane.
Il fondatore dell'associazione dei cristiani pakistani in
Italia, Shahid Mobeen, docente alla Pontificia Università
Urbaniana, plaude alla possibilità di promuovere dei progetti
per i cristiani perseguitati ma chiede per il futuro "la
possibilità di accedere al fondo anche per i progetti delle
università italiane dove i cristiani pakistani e di altri paesi
asiatici ed africani possano venire a studiare come già accade
per analoghi fondi stanziati in altri paesi europei".
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